mercoledì 11 febbraio 2015

CUCINA CURIOSA "L' ortica"

Nella sua opera Materia medica, primo trattato medico e farmacologico romano, Dioscuride diceva che “il seme di ortica bevuto nel vino cotto eccita i giochi d’amore, e preso in elettuario con del miele, riattiva la respirazione” e dà tutta una serie di ricette per curarsi con l’ortica. Si sa che gli orti di castelli e monasteri avevano sempre un angolo riservato alle ortiche, che crescevano spontaneamente e che in determinati periodi dell’anno venivano tagliate, in modo da avere sempre piante fresche e vigorose. Nello spazio delle ortiche non dovevano crescere erbacce e gli animali non potevano accedervi. In Primavera se ne raccoglievano le punte, molto apprezzate in cucina. Si facevano bollire con le verdure, poi si mangiava il tutto e si beveva l’acqua di cottura. Le punte delle ortiche cotte venivano anche mischiate ai formaggi molli e indirizzate ai sofferenti di gotta e di dolori reumatici. In Primavera e in Estate si consumavano sempre ortiche cotte per sfruttarne le qualità depurative. E Pietro Clerico affermava che “in primavera il sangue va lavato”. L’ortica veniva particolarmente consigliata a “coloro che hanno le orine dolci”, ossia ai diabetici, consiglio che anche oggi andrebbe apprezzato perché le ortiche sono ipoglicemizzanti. Consigliate in questo senso anche dal noto esoterista Tommaso Palamidessi, che molto si occupò di erbe e medicamenti. Molte le qualità dell’ortica, utilizzata notoriamente anche in cucina. “L’ortica calma l’insonnia e i conati di vomito”, diceva la Scuola Salernitana. Ed era utile anche esternamente, per combattere i geloni o per riattivare la circolazione sanguigna. Non a caso diversi autori medievali si riferiscono ad essa come alla “pianta della giovinezza. (Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi)

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