giovedì 5 febbraio 2015

Canale Emiliano Romagnolo

Il Cavo Napoleonico o Scolmatore del Reno è un canale artificiale multifunzione che collega il Reno al Po. Lungo 18 km, parte dal Reno poco a valle di Cento (FE) ed arriva nel Po presso Salvatonica di Bondeno (FE). In grado di far defluire anche 1.000 m³ di acqua al secondo, è caratterizzato da un ampio alveo praticamente orizzontale, che consente, nella maggior parte del suo corso, il deflusso idrico sia dal Po al Reno che viceversa. La sua principale funzione è di Scolmatore del Reno, sfruttata occasionalmente, in concomitanza con le maggiori piene del Reno, quando il Po non è in piena al contempo. Lo stesso Cavo fornisce una sorta di bacino che assume la funzione di cassa di colmata, potendo contenere decine di milioni di metri cubi d'acqua. La funzione secondaria, sfruttata nella stagione secca, è quella di alimentare il Canale Emiliano Romagnolo per l'irrigazione agricola quando tutti i corsi d'acqua romagnoli hanno portate insufficienti ai fabbisogni. Come concezione di scolmatore delle grandi piene del Reno, il canale nasce nel 1807, sotto  Napoleone, al quale i bolognesi avevano chiesto di provvedere definitivamente alla sistemazione idraulica del Reno. Storicamente le piene del fiume causarono gravissime esondazioni nella pianura, anche dopo la realizzazione del Cavo Benedettino che ne aveva addotto le acque nell'antico alveo del Po di Primaro per poi sfociare in mare. Gli scavi iniziarono a Sant'Agostino, dove il Reno piega bruscamente verso est, con lo scopo di indirizzarne le acque nel Panaro e poi nel Po, ma con la  caduta di Napoleone, nel 1814, l'opera fu abbandonata e ripresa solo nel 1954, dopo le esondazioni avvenute a Gallo di Poggio Renatico nel 1949 e nel 1951. L'opera risultò più vasta ed imponente di quanto progettato in epoca napoleonica, ma il nome dell'imperatore fu mantenuto per ragioni storiche. (Tratto dalla Rivista New Corriere dei Lidi)


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