lunedì 20 ottobre 2014

Storia e curiosità locali in... pillole

Secondo le più accreditate ricostruzioni geologiche, la pianura Padana, fino a circa un milione di anni addietro, non esisteva: al suo posto c’era un grande golfo che giungeva quasi alle Alpi piemontesi e all'Appennino Ligure. In séguito il fondo marino di tale golfo divenne più volte terra emersa, sia a causa dell'incremento dei ghiacci sulle aree emerse e del conseguente abbassamento del livello del mare, sia per l'ingente accumulo dei sedimenti erosi dai monti circostanti. Addirittura, al termine dell'ultima glaciazione, la linea di costa congiungeva direttamente l'attuale regione delle Marche con la zona centrale della Dalmazia. Successivamente, con l'attuale ritiro dei ghiacciai, il mare tornò ad incrementare il suo livello. A quest'ultimo periodo risale la sedimentazione dei terreni limitrofi della bassa pianura che presentano un grande interesse par la notevole produttività agricola. A testimonianza della giovinezza del territorio, i terreni sono torbosi e diventano più sabbiosi man mano che ci si avvicina al mare.

La Pianura Padana ha subìto, nel corso dei secoli, profonde modificazioni che hanno portato a ripetuti avanzamenti e arretramenti della linea di costa. La foce del Po, di conseguenza, si è spostata anche di centinaia di chilometri ed ha modificato innumerevoli volte la sua forma e la sua estensione. Oggi la superficie dell'area deltizia è interessata da una progressiva espansione (pari a circa 60 ha l'anno) dovuta dall'avanzamento verso est delle foci dei vari rami del Delta dovuto al progressivo apporto di sedimenti da parte del Po sul basso fondale dell'Adriatico. La Provincia di Rovigo è pertanto l'unico territorio italiano soggetto ad espansione, con la conseguente necessità di aggiornare periodicamente i dati statistici relativi alla sua superficie.

(Tratto dalla Rivista New Corriere dei Lidi)

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