sabato 9 ottobre 2010

Inaugurata, ieri mattina, a Palazzo Bellini, la mostra di pittura dedicata a Mario Capuzzo (1902-1978), intitolata “La costa grigia – dipinti comacchiesi e altri paesaggi”, promossa dalla Amministrazione Comunale di Comacchio e curata da Lucio Scardino. Per l’occasione c’è stato il taglio del nastro, da parte del sindaco Paolo Carli, affiancato dalla moglie dell’indimenticato artista, signora Marisa e dal curatore della rassegna Lucio Scardino (vedi foto). Una rassegna di una ottantina di quadri, che ripercorrono la lunga attività artistica del “pittore del Delta”. “Il nostro pittore approda a Comacchio nel 1950 contemporaneamente ai cineasti neorealisti – si legge nella presentazione al catalogo, realizzato da Scardino – ma con tutt’altro spirito: non lo interessano granchè le tematiche sociali, registra sì la miseria della popolazione e ne è fortemente scosso, ma rifugge dalla tentazione di costruire su di essa un lessico retorico. La sua ideologia ha tutt’altra radice rispetto a quella di registi e pittori neorealistici (da Fioravanti a Zancanaro) che amano Comacchio e la descrivono con dolenti note filmiche e pittoriche: anzitutto, a causa della committenza che lo chiama ad operare a Comacchio, che è quella della Curia…E’ merito suo se oggi ci rimane per sempre, nelle sue nitide immagini, la poesia di luoghi la cui fisionomia è stata profondamente alterata dall’opera inconsulta degli uomini: gli immensi arenili e le dune delle spiagge ancora intatte, i vecchi casoni sull’aia pioneristica, gli ariosi orizzonti delle valli, i piccoli cantieri dei calafati, i barconi lungo i canali o in secca per riparazioni, le baracche solitarie dei pescatori. E’ tutto un mondo che Capuzzo ci tramanda integro nella sua suadente bellezza, ma anche arricchito della sapiente poesia dei colori…”. Il sindaco Paolo Carli ha ringraziato la moglie dell’artista per il nobile proposito di voler donare al Comune alcuni quadri di Capuzzo. “Un patrimonio che andrà ad aggiungersi – ha detto il primo cittadino lagunare – alle altre opere in dotazione alla galleria d’arte contemporanea per la quale si auspica presto una “musealizzazione” e una campagna di restauri”.

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