A Comacchio si è sempre vociferato che a scoprire la necropoli di Spina siano stati i fiocinini comacchiesi e che per molto tempo abbiano cercato in vari punti della laguna, nella speranza di rinvenire il leggendario “ragno d'oro”. Stando alla leggenda tramandataci, tale ragno, avrebbe avuto dimensioni gigantesche ed un valore intrinseco, oltre che archeologico, inestimabile.
Accurate ricerche hanno fatto svanire tale leggenda come neve al sole. L'oro è un simbolo di ricchezza che persiste da sempre nella fantasia popolare. Nell'anno 1958, durante la stagione degli scavi, le tombe portate alla luce furono 154 delle quali 106 a inumazione, 30 a cremazione e 18 di cui non è stato possibile riconoscere il rito. Una di queste, però, ha destato particolare interesse:
la tomba 541 di Valle Pega. In detta tomba, appartenuta ad un bambino, tra i tanti oggetti rinvenuti, destarono particolare interesse due di essi, collocati presso la sua mano sinistra: un piccolo balsamario piriforme di terracotta grezza, e una sfera in terracotta grande quanto un’arancia, nella quale non si é tardato a riconoscere un sonaglio per bambini. Infatti nell'interno era racchiuso un sassolino per provocare il suono. Inoltre nella spalla sinistra del bambino è stato raccolto un oggetto d'argento formato da un tubicino con un ingrossamento a uno dei lati, così da far pensare ad un fischietto o ad un altro sonaglio. I sepolcri scavati fino all'anno 1958 furono 2927: 1714 in valle Pega e 1213 in valle Trebba. Franco Luciani
Accurate ricerche hanno fatto svanire tale leggenda come neve al sole. L'oro è un simbolo di ricchezza che persiste da sempre nella fantasia popolare. Nell'anno 1958, durante la stagione degli scavi, le tombe portate alla luce furono 154 delle quali 106 a inumazione, 30 a cremazione e 18 di cui non è stato possibile riconoscere il rito. Una di queste, però, ha destato particolare interesse:
la tomba 541 di Valle Pega. In detta tomba, appartenuta ad un bambino, tra i tanti oggetti rinvenuti, destarono particolare interesse due di essi, collocati presso la sua mano sinistra: un piccolo balsamario piriforme di terracotta grezza, e una sfera in terracotta grande quanto un’arancia, nella quale non si é tardato a riconoscere un sonaglio per bambini. Infatti nell'interno era racchiuso un sassolino per provocare il suono. Inoltre nella spalla sinistra del bambino è stato raccolto un oggetto d'argento formato da un tubicino con un ingrossamento a uno dei lati, così da far pensare ad un fischietto o ad un altro sonaglio. I sepolcri scavati fino all'anno 1958 furono 2927: 1714 in valle Pega e 1213 in valle Trebba. Franco Luciani
Aggiungi didascComacchio centro • Bar Ragno: vetrata esterna adiacente la Loggia del Grano. Nome e simbolo sono un evidente riferimento al “ragno d’oro”.alia |
Lampada nel Loggiato dei Capuccini |
(Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi)
Nessun commento:
Posta un commento