giovedì 25 marzo 2010

Pochi lo sanno, ma il CIV (consorzio italiano vivaisti), con sede a San Giuseppe di Comacchio, è il più grande centro di ricerca frutticolo privato in Italia. E per ricerca si intende quella attività che mita alla selezione genetica di nuove varietà di frutta, che vengono inserite in un circuito internazionale all’interno del quale avviene una sperimentazione globale tra diversi vivaisti di vari continenti. “Noi ci occupiamo della produzione di piante madri e gemme certificate (fragole, mele, pere, pesche e nettarine) – spiega Mauro Grossi, presidente del CIV e di Modìeuropa – e recentemente, oltre a nuove varietà di fragole che il nostro consorzio ha ricercato, sperimentato, brevettato e commercializzato, abbiamo brevettato ed introdotto sul mercato anche 2 nuove varietà di mele commercializzate con i marchi “Rubens®” e “Modì®”. La prima è una mela bicolore particolarmente succosa ed aromatica, adatta per la coltivazione nei Paesi del nord (Germania, Olanda, Inghilterra) con clima continentale e attorno a questa varietà è nato l’omonimo consorzio.. Modì®, invece, è una mela rossa, dolce, croccante e succosa. Si tratta della prima mela brevettata dal CIV, appartenente ad una collezione di mele “amiche” dell’ambiente, naturalmente resistente alle malattie più diffuse, quali ticchiolatura, afidi e oidio. Un incrocio naturale, dunque, frutto di 15 anni di ricerca. E proprio per valorizzare e commercializzare la mela Modì®, nel 2007 è sorto il Consorzio “Modìeuropa”, formato dai maggiori gruppi di produzione e commercializzazione di ortofrutta italiani, oltre a un gruppo spagnolo, ciascuno dei quali è impegnato a realizzare almeno 80 ettari di frutteto per 40.000 quintali di prodotto con l’obiettivo di poter arrivare a quota 100.000 tonnellate nell’arco di un decennio”. Dunque, a San Giuseppe di Comacchio, pochi lo sanno, si trova un centro di ricerca per l’innovazione delle varietà di frutta a valenza mondiale..”fuori dal territorio dell’unione europea, abbiamo sottoscritto un contratto di produzione con un gruppo turco – prosegue Grossi – e definito accordi di sperimentazione allargata a una serie di partner internazionali, quali i cileni, gli australiani, i neozelandesi, i sudafricani e i nordamericani. Noi siamo quindi una organizzazione che esporta i risultati della ricerca e dell’innovazione varietale, un aspetto estremamente importante in tempi di globalizzazione economica e culturale che normalmente vedono l’Italia nel ruolo di importatrice di innovazione . Inoltre, dal punto di vista produttivo, i nostri tre vivaisti associati, Salvivivai, VivaiMazzoni, Taglianivivai, occupano una superficie, investita a vivaio di fragola e piante da frutto, di circa1.000 ettari, dando lavoro stagionale, durante le campagne di raccolta e lavorazoine delle piantine, a oltre 1.000 persone”. Certo che, in un momento di crisi economica e di globalizzzione generale, questo consorzio sta davvero facendo un lavoro importante, valorizzando un territorio unico nel suo genere, che vede nel terreno sabbioso e nel clima caratterizzato dell’alto tasso di umidità due elementi fondamentali per lo svolgimento dell’attività vivaistica. E’ una autentica sfida al futuro della nostra economia con particolare attenzione all’ambiente ed alla nostra salute.

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