martedì 6 ottobre 2009

Ha appena lasciato l'Arma Bruno Frioni, brigadiere capo dei carabinieri e non pensa affatto a godersi un meritato riposo ma, senza perdere tempo, si mette a dispoisizione dei più bisognosi. In questo modo la sua missione continua, senza sosta. "L'Arma per me è sempre stata un'autentica fede - commenta - un servizio verso gli altri e questo servizio deve continuare, pur non indossando più una divisa. C'è tanta gente che ha bisogno di sostegno, di conforto, di un aiuto e io sono pronto a rimettermi in gioco senza timore, rendendomi utile. Vivo a Comacchio e sono orgoglioso di poter dedicarmi a una buona causa, facendo tesoro degli insegnamenti e dei valori che l'Arma mi ha trasmesso. Nei prossimi giorni mi iscriverò anche alla sezione carabinieri di Comacchio". Frioni vanta una esperienza di 34 anni e dopo aver mosso i suoi primi passi a Ferrara, a Jolanda e a Copparo, è approdato alla Compagnia di Comacchio, dove è rimasto per trent'anni, dal 1979 al 1999, ricoprendo l'incarico di autista di mezzi veloci della Radiomobile, dopodichè è passato al nucleo operativo. "A conclusione della sua attività di servizio, l'Arma dei carabinieri intende darle atto delle qualità morali e professionali delle quali ha dato prova - si legge nella nota inviata a Frioni dal generale Massimo Iadanza, comandante interregionale carabinieri "Vittorio Veneto" di Padova - ed esprimerle riconoscenza per il senso del dovere e l'impegno dimostrati. Testimoniano il suo passato le lusinghiere attestazioni caratteristiche e i vari riconoscimenti, fra cui un encomio solenne e la medaglia di bronzo al valor civile per aver tratto in salvo alcune persone durante l'esplosione di un appartamento in Lido Nazioni". Frioni è sempre stato un punto di riferimento importante per numerosi colleghi e per la gente comune. Nel suo lungo cammino ha sostenuto con coraggio e determinazione drammatici conflitti a fuoco. Ciociaro di Alatri, è ormai diventato un comacchiese adottivo. "Non voglio stare con le mani in mano - sottolinea - anche perchè so che in questa realtà c'è tanto da fare. Ho promesso alla associazione carabinieri in congedo che mi impegnerò nelle loro molteplici iniziative, ben curate dal presidente Fernando Felletti e soprattutto intendo mettermi al servizio dei più deboli. Qui ci sono numerose associazioni di volontariato e sono sicuro che un posto lo troverò senz'altro".

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