martedì 10 febbraio 2009

ricette della tradizione: granchi e granchielle

Granchi e granchielle
Èbene precisare che la granchiella è migliore e decisamente più gustosa
del granchio ("grens").
I granchi si pescano, oltreché in valle, anche in numerosi altri specchi
d'acqua. Entrano nei lavorieri insieme all'altro pesce, durante la montata.
La femmina è più piccola e presenta "le béis" (rilievo posto nell'addome),
a forma di ventaglio, mentre quella del maschio è a guisa
di triangolo. Il periodo migliore per consumare la granchiella va da
settembre a novembre e si presenta allorché è priva di uova; viceversa,
quando ha le uova in grembo ed è riconoscibile dalla "béis" aperta,
in comacchiese si dice che è "puteane" (puttana) oppure "suà".
Per quanto concerne modi e sistemi di cottura tipici, si fornisce qui di
seguito quello più diffuso e ricorrente: dopo averli lavati con cura, i granchi
vanno introdotti in un recipiente d'acqua bollente incoperchiato
e dopo circa 15 minuti sono già cotti. Un altro sistema suggerito dai
vallanti per verificare la cottura è il seguente: allorché "le béis" si apre
significa che il granchio è cotto al punto giusto.
Saper mangiare i granchi è un’arte. Per imparare bene si consiglia di
osservarne attentamente il modo di fare dei più esperti, in quanto vanno
rispettate alcune regole: le più elementari sono quelle di togliere "le
béis", le due chele "granfàli" laterali e aprirli in due. La parte migliore
è senza dubbio quella contenuta nel guscio, dove trovano posto la
testa e gli occhi. Un’altra raccomandazione è quella di togliere lo stomaco
o pasto, consistente in una piccola vescica o sacchettino, dentro
il quale si nasconde appunto il cosiddetto "pasto", peraltro dannoso
a livello digestivo.
I granchi lessati, ai giorni nostri, si possono considerare un autentico
antipasto e ancor meglio uno stuzzichino, da consumare al termine
della grigliata di pesce. È un piatto di sapore gradevolissimo e assomiglia,
in quanto a gusto, all'astice o all’aragosta. Una volta, soprattutto
durante i giorni più freddi, allorché nevicava e si formava il ghiaccio,
questo piatto assurgeva a vero e proprio pranzo.
Con una quantità adeguata del contenuto delle granchielle, si possono
ottenere deliziosi condimenti per le paste asciutte o per umidi.
Dopo la muta il granchio prende il nome di "moleca" ("mulàche").
Queste sono particolarmente diffuse nel Veneto. Nei tempi passati, le
"moleche" venivano consumate fritte.
32
le ricette della tradizione

Nessun commento: