lunedì 6 ottobre 2014

Storia e curiosità locali... in pillole

... Ogni pomeriggio della vigilia del giorno di festa, i cappellani di valle, accompagnati in barca da due vallanti, arrivavano alla stazione di pesca, almeno quelle dotate di un oratorio. Oggi non rimangono che le rovine d’uno di essi, quello di San Nicolò da Mare, nei pressi del podere Palazzino, in una zona rustica antistante la Scaie. Un oratorio che ha fatto storia per le sue molteplici vicissitudini, Un documento del 1928 attesta che l’oratorio era di proprietà comunale e che stava per essere demolito da un presunto proprietario e che era scomparso il materiale del campanile e della sagrestia. L’attuale oratorio fu edificato nel 1712 e sostituì un antichissimo oratorio cadente e inaccessibile per l’invasione dell’acqua. Fin dal 1746 vi era questione a chi spettasse la manutenzione. La visita pastorale di monsignor Lugaresi (1746) fa menzione di suppellettili sacre sufficienti e di due campane. Nella visita pastorale del 1825 viene detto ‘oratorio pubblico’. Ufficiato fino a fine anni Venti, fino a quando ‘non presentò pericolo per l’incolumità pubblica’, nel 1934 il Comune lo affitta come deposito di macchine agricole. Ma Entigerno Bellotti, Podestà di Comacchio, nel 1935, scrive una protesta dimostrando di essere lui il proprietario dell’oratorio e quindi rendendo nulla tale locazione.
(Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi)

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