lunedì 7 febbraio 2011

sud sudan stato indipendente - continua la missione di don paolo cavallari

Il sud Sudan è diventato finalmente uno Stato indipendente, grazie alla vittoria degli autonomisti“Ieri sera mi ha chiamato il vescovo di Juba, monsignor Paulino Lucudù e a dire il vero non l’ho mai sentito così euforico – racconta don Paolo Cavallari, parroco delle chiese del Duomo e del Rosario – e mi ha detto che fuori continuavano a fare festa e che anche lui si sarebbe unito al corteo per danzare e cantare. Del resto nessuno aveva dubbi sul risultato della consultazione popolare. Sapevamo tutti che sarebbe stata soltanto una quesitone di tempo. E quel momento, grazie a Dio, è arrivato. Per l’occasione io andrò nuovamente a Juba, capitale del nuovo Stato, il prossimo 17 febbraio, per assistere alla ordinazione di un nuovo vescovo, padre Santo, in programma il 20 febbraio. Non si sono ancora decisi i confini in quanto permangono forti interessi dovuti alla presenza di giacimenti petroliferi nel sud dello Stato, mentre al nord trovano posto le raffinerie gestire da Cina e USA. La popolazione del sud è africana e quindi cristiana e animista, mentre quella del nord è araba e musulmana. Da circa 10 anni noi siamo impegnati nei confronti di questi nostri fratelli poveri per raccogliere fondi. Continuano le adozioni a distanza, i mercatini e le tombole che si fanno la domenica cpomeriggio fino a Pasqua, per la raccolta di questi denari necessari alla diocesi di Giuba. L’arcivescovo monsignor Paolino, che in più di una occasione è stato nostro ospite a Comacchio, sarà coadiuvato appunto da un ausiliare, padre Santo. Purtroppo, la guerra, ormai, dura da circa 40 anni e speriamo che, finalmente, per tutti gli abitanti del sud del Sudan arrivi la pace e la serenità”. Quello con il sud del Sudan è un sodalizio importante, che ha dato ottimi frutti e che la comunità di Comacchio ha sempre vissuto con generosità e confronto. Un vero e proprio gemellaggio all’insegna della solidarietà, che vede uniti più che mai Comacchio e Juba in un abbraccio fraterno.

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