giovedì 25 novembre 2010

Sala polivalente di Palazzo Bellini gremita per il convegno intitolato “Or.Ma. leggera: quando la disabilità sceglie lo sport”. Ricco di riflessioni l’intervento di Elena Marescotti dell’Università di Ferrara. “I giochi non sono ancora fatti – ha sottolineato la Marescotti, rimarcando il titolo del tema trattato – allora è quel convincimento di fondo che ci spinge e ci sprona a pensare in termini educativi, tutte quelle situazioni che vengono definite statiche, senza sbocchi e senza margini di trasformazione migliorativa. La disabilità è stata, e per certi versi ancora è, una di queste situazioni. Ma lo è sempre meno, grazie ad una iniziativa come Or.Ma. Leggera, che ha individuato nello sport un’occasione privilegiata e preziosa per dimostrare a tutti come nessuno sia più lo stesso dopo questa esperienza, avendo acquisito nuove abilità, nuove consapevolezze, nuove conoscenze, nuove percezioni e nuove modalità di rapportarsi con se stesso, con gli altri e con un ambiente”. Davvero interessante e ricca di proposte la tavola rotonda, moderata dall’assessore provinciale allo sport Davide Bellotti. Nel presentare il filmato, relativo all’edizione 2010 di Or.Ma Leggera, l’evento sportivo per disabili che si è tenuto allo stadio “Raibosola” il 20, 22 e 23 settembre, Roberta Fogli, educatrice della cooperativa sociale “Girogirotondo”, ha raccolto le riflessioni di coordinatori, educatori e operatori che hanno preso parte al meeting e che credono fermamente in questo progetto. “Siamo preoccupati per il futuro del progetto – ha spiegato – che dovrà sottostare alla disponibilità economica. Non possiamo certo gravare sulle famiglie e allora sarebbe necessaria una collaborazione tra Comuni, cooperative e Azienda USL. Non vogliamo che la disabilità finisca per accontentarsi di concessioni elargite per pietismo o compassione, perché riteniamo che essa non compromette l’entusiasmo, la possibilità di provare, la voglia di tentare di farcela. E’ l’irresponsabilità, la mancanza di competenze, il legarsi alle contingenze senza una forma mentale lungimirante che impedisce di realizzare i progetti di vita di tutti, perché tutti hanno diritto alla realizzazione di un progetto di vita, senza nessuna esclusione di opportunità”. Interessanti le testimonianze di Lorenzo Major, azzurro di scherma, canoa e tiro a segno, che ha raccontato perché ha scelto di fare sport e di Giovanni Grazzi, noto medico sportivo, che ha parlato di salute e attività fisica.

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