martedì 16 novembre 2010

Sala civica gremita, l’altra sera, per l’incontro-dibattito, promosso dalla Lega e intitolato: “Il turismo balneare della costa emiliana: quale strategia?”. Un tema estremamente interessante per il nostro territorio, che vanta 130 stabilimenti balneari, di cui un centinaio sorgono su concessioni demaniali e gli altri sono di proprietà privata. “Abbiamo voluto, con questo primo incontro, dare voce ai numerosi operatori che hanno investito e che investono sul nostro territorio – ha esordito Alessandro Mezzogori della Lega Nord di Comacchio, promotore dell’iniziativa – e capire quali sono le loro reali esigenze. Purtroppo, i problemi sono tanti, a partire dal piano dell’arenile e per questo intendiamo sensibilizzare la nuovo amministrazione, affinchè tenga conto della partecipazione dei diretti interessati. La recente normativa comunitaria, nota con il nome di chi l’ha concepita, “Bolkestein”, pone una serie di vincoli assurdi per chi gestisce le strutture ricettive sulla spiaggia, come ad esempio l’obbligo, da parte di chi è titolare di concessioni su aree demaniali, dopo il 2015, di mettere all’asta la sua concessione al miglior offerente”. Piuttosto animato il dibattito, che ha visto numerosi operatori prendere la parola per esprimere le loro preoccupazioni. “Ho acquistato un Bagno nel 2007 e non vi dico le peripezie che ho fatto e che sto ancora facendo per metterlo a norma – ha spiegato un operatore – e poiché nessuno mi dava risposte ho eseguitio i lavori per poter cominciare a lavorare nella stagione estiva e invece mi sono visto appioppare dalla forestale sanzioni e denuncie per abuso. Mi ero rivolto al Comune ma non ho avuto interlocutori e allora vorrei capire cosa devo fare, dal momento che io, come tantissimi altri colleghi, crediamo nel futuro e nello sviluppo di questo litorale”. Ha preso poi la parola Luca Callegarini, segretario della Confesercenti, che ha illustrato in modo chiaro la situazione. “I nostri parlamentari, al di là del colore politico – ha sottolineato Callegarini – hanno dormito su queste problematiche e a questo punto, di fronte a una direttiva comunitaria che ci penalizza, non sappiamo quale sarà il futuro delle nostre attività. Io chiedo alla Lega che si faccia carico di questa situazione, sollecitando risposte precise, da parte del Governo, agli operatori, altrimenti rischiamo di mettere a repentaglio una economia turistica importante. Eppure non bisogna dimenticare che ogni stabilimento balneare, in tasse e balzelli vari, paga cifre consistenti, a cominciare dall’acqua potabile, la più cara in assoluto. Per non parlare dei controlli fiscali. Su questo problema la Confesercenti annuncia un incontro, in programma mercoledì 24, alle ore 15,30, nella sede di San Giuseppe”. C’è stato anche chi ha puntato il dito su ciò che sta accadendo a Porto Garibaldi, in assenza di un piano-parcheggi, allorchè tutte le domeniche assistiamo a una raffica di multe. E chi, come Valentino Roma, prsidente dell’associazione A.Pro.S.I.R., ha puntualizzato che lungo la riviera emiliana, quindi sul litorale comacchiese, ci sono le migliori strutture balneari e che quindi basterebbe un minimo di buon sensoper farci fare quel salto di qualità dal punto di vista ambientale. Angelo Alessandri, presidente della commissione parlamentare “Ambiente, territorio e lavori pubblici”, presente all’incontro insieme al vice sindaco Maura Tomasi e al segretario provinciale della Lega Giovanni Cavicchi, si è impegnato ad trasferire al Governo le varie istanze e i problemi scaturiti da questo dibattito”.

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