lunedì 22 novembre 2010

Continua la protesta degli operatori della spiaggia che, come annunciato, ieri pomeriggio, hanno promosso una dimostrazione pacifica, davanti al Municipio, esibendo cartelli. “Noi chiuderemo ma molti altri ci seguiranno” si leggeva su uno di questi. E poi: “Sindaco Carli: ti abbiamo votato: rispettaci”; e ancora: “Regalo stabilimento balneare perché mi vogliono far chiudere”. Una trentina di persone si interrogava, quasi tutti colpiti da sanzioni piuttosto salate. Abbiamo chiesto al primo cittadino in che modo risponderà alle istanze dei dimostranti. “Io ho sempre rispettato tutti e continuerò a farlo – ci ha risposto il sindaco Paolo Carli – tant’è che mi adopererò per cambiare certe norme in sede di piani spiaggia. Chi invece non ha fatto granchè per chiarire la questione è stata l’amministrazione precedente e mi riferisco a quelle norme non di carattere fiscale, che competono ovviamente alla Agenzia delle Entrate, nei confronti delle quali noi purtroppo non possiamo far nulla, ma quelle che competono alla Capitaneria di Porto, in merito per esempio ial rilascio di quelle licenze che disciplinano la rimozione o meno delle piscine. A questo riguardo la Capitaneria di Porto non ha potuto esimersi dall’applicare la normativa, contenuta nel Piano spiaggia approvato dalla precedente amministrazione e nei prossimi giorni gòli inadempienti saranno raggiunti da verbali, riguardanti il 2009. Noi invece ci impegnrtrmo fin d’ora a rivedere la normativa, mettendo a loro agio gli operatori per quanto riguarda la condizione delle piscine, che potranno così mantenersi inattive, senza dover essere rimosse. Tutto quello che sarà nelle nostre possibilità lo faremo davvero”. Nella piazza Municipale arrivano numerosi gli operatori che parlano fra loro, preoccupati di questa situazione. La maggior parte sa che da un giorno all’altro riceverà sanzioni da parte dell’Ufficio delle Entrate che vanno da 60.000 fino ad oltre 300.000 euro, per non parlare delle altre sanzioni, sicuramente irrisorie, che invece trasmetterà la Capitaneria di Porto. “Sitamo accordandoci per fissare un altro incontro alla volta di giovedì prossimo – dice uno di loro – in sala civica, per decidere le prossime azioni di lotta. C’è gente che ha fatto sacrifici immani per acquistare un Bagno, qualche anno fa e già si trova alle prese con batoste del genere. Siamo in ginocchio e vorremmo rialzarci perché crediamo nel futuro del territorio e della nostra economia”.

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