venerdì 15 gennaio 2010

Accorpamento valli di Comacchio: una storia infinita.Dopo anni, anzi secoli di contenziosi, ecco un primo significativo passo verso una gestione unitaria del prezioso bene pubblico. Sono trascorsi più di 2 secoli (1797) dallo storico rogito “Giletti”, con il quale la comunità comacchiese rilevava le valli dall’usurpatorre Napoleone Bonaparte. Da allora però non si è mai arrivati a una situazione patrimoniale chiara e ben definita. Il patrimonio vallivo è stato smembrato in più parti, diventando facile presa dei privati, la cui proprietà si aggira sui 2.000 ettari, a fronte dei 10.000 ettari di proprietà pubblica.”Il secolare leit motiv della questione stava nello stabilire una chiara demarcazione tra pubblico e privato – spiega il vice sindaco Walter Cavalieri Foschini – un confine che fino ad ora, sulal carta, si è sempre rivelato immaginario e quasi impercettibile, creando i presupposti di polemiche a non finire per via di una promiscuità di acque. Due sono pertanto gli obiettivi: una sistemazione catastale e patrimoniale e la conseguente ripartizione fisica delle diverse proprietà, oltre alla possibilità da parte del Comune di approdare alle prese storiche d’acqua dolce del Reno, scopo fondamentale di quello che è lo scambio idrico e l’immissione di novellame. Finalmente siamo giunti a una autentica svolta, grazie al protocollo d’intesa dell’aprile 2008, sottoscritto da Regione, Parco del Delta, Province di Ferrara e Ravenna , Comune di Comacchio e società Valli Meridionali, che detta una serie di linee di indirizzo e azioni per tutti gli enti. Il 1° atto di questo protocollo è appunto un progetto di intervento particolareggiato di valle Furlana e del Fiume Reno da Sant’Alberto al passo di Primaro, redatto dal Parco del Delta del Po che, per quanto concerne la penisola di Boscoforte e il versante romagnolo delle Valli di Comacchio prevede una nuova zonizzazione di Parco, insieme a un altrettanto rinnovato programma di gestione.. L’elemento fondamentale di questo documento è una permuta patrimoniale, che consente di scambiare le aree di proprietà comunale a ridosso di Volta Scirocca, pari a 120 ettari con un’area privata di 136 ettari, che permette di arrivare alle prese d’acqua di Volta Scirocco e Passo Pedone, ridisegnando un argine che corre sul confine provinciale e allo stesso tempo divide chiaramente e fisicamente le 2 proprietà. Di qui il conseguimento degli obiettivi da parte del Comune, che diventa proprietario esclusivo del comparto vallivo di circa 5.000 ettari e contestati dai 2 contendenti (Comune e Società Valli Meridionali). L’importanza di questo nuovo atto sta nella volontà da parte di tutti di arrivare a una gestione unitaria, scevra da strumentalizzazioni di sorta. Purtroppo, gli steccati politici del passato hanno creato una situazione dagli effetti devastanti che ha causato un enorme danno al patrimonio pubblico”.

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