mercoledì 2 dicembre 2009

Una scoperta che ha del singolare e forse anche un po' del sensazionale. Protagonisti i fratelli Albino e Reodolfo Arveda, proprietari del motopeschereccio "Rex", che ormeggia a Porto Garibaldi. Invece di imbattersi in un tonno o in un altro pesce di grosse dimensioni, hanno pescato nientemeno che un cannone. "Erano da poco passate le 5 e c'era ancora buio pesto - raccontano i due pescatori - e ci trovavamo a largo di circa 3 miglia e mezzo, in prossimità di Primaro, allorchè, nel sollevare la rete, ci siamo accorti che avevamo pescato qualcosa di grosso. Lì per lì abbiamo pensato a un grosso sasso, poi, man mano che la rete risaliva, facendo luce all'interno di essa ci sembrava un grosso tubo. Per caricarla a bordo ci abbiamo rimesso una rete, oltre alla fatica, in quanto il peso raggiunge circa una tonnellata. Con grande sorpresa ci siamo resi conto che si trattava invece di un cannone. Un esemplare mai visto. In 50 anni di attività abbiamo pescato mine ma mai un cannone di queste dimensioni. E così siamo ritornati in banchina, a Porto Garibaldi, con il nostro insolito carico e ci siamo diretti immediatamente di fronte alla capitaneria di porto per denunciare la singolare scoperta". Un esemplare interessante, in bronzo fuso. "Sicuramente poggiava su un affusto di legno trainato da 4 ruote - commenta meravigliato il Tenente di Vascello Sebastiano Carta, comandante la Capitaneria di Porto. NOn so dirvi altro. Noi ci siamo subito attivati, informando la competente Soprintendenza Archeologica, che nei prossimi giorni manderà funzionari specializzati che studieranno e dateranno con precisione il reperto".

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