domenica 13 dicembre 2009

Ugo Fantini, l’ultimo superstite di quel comitato di liberazione nazionale eletto a Comacchio il 22 aprile 1945, ci ha lasciato. Aveva 90 anni. Lucidissimo, vulcanico, dal piglio giovanile. Con la forza e l'entusiasmo di un ragazzo si tuffava a capofitto nelle sue memorie. Recentemente aveva dato alle stampe un bel libretto su padre Cassiano, il frate cappuccino missionario in Brasile, figura emblematica per una storia sociale e religiosa di Comacchio. Decorato con 2 medaglie al merito di guerra, fu insignito del diploma d’onore ai combattenti per la libertà d’Italia. Durante l’ultimo conflitto bellico si trovava a Tirana, capitale dell’Albania in qualità di responsabile del magazzino viveri. Poi, nel 1944 fece ritorno in Patria e si impegnò attivamente fino alla liberazione nella lotta partigiana. Nel dopoguerra fu assunto dal Comune, che gli affidò la gestione dell’ufficio annonario: un incarico delicato perché si doveva provvedere alla distribuzione di viveri a una popolazione che aveva patito i cosiddetti morsi della fame. Dal 1949 passò a dirigere l’ufficio elettorale e poi l’uffcio contratti fino al 1970, allorchè vennr eletto presidente dell’Azienda Valli di Comacchio. "E' stato un grande papà - lo ricorda con affetto e tenerezza la figlia Etta, sorella di Antonio e Paolo - premuroso e innamorato dei suoi 5 nipoti. Era sempre presente e amava dispensare consigli a tutti noi. Convinto di arrivare al traguardo del secolo, sorrideva amabilmente con la sua voce arrochita. Sono tanti i ricordi che io e i miei fratelli serbiamo di papà. Il più bello risale a tempi remoti, allorchè, insieme ad Antonio ci infilavamo fra le coperte del suo letto e lui ci raccontava le sue esperienze di guerra".

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