Vediamo un po’... come si chiama l’albero: caco o cachi? L’arte è... culinaria o cucinaria? Si dice leccòrnia o leccornìa? Onoreficenza od onorificenza? Mussulmano o musulmano? Si dice ‘i gnocchi’, ‘i gnomi’ oppure ‘gli gnocchi’, ‘gli gnomi’? A Monza c’è un circuìto o un circùito? Eclisse o eclissi? Ormai possiamo stare abbastanza tranquilli, perché a non saperlo, oltre a molti di noi, ci sono professori e docenti, e dare brutti voti per il rispetto dell’italiano non è più di moda (guai, invece, a sbagliare una parola inglese). Come si è detto altre volte, la lingua è soggetta a una sua evoluzione e quelle che prima erano considerate forme corrette possono cadere nel dimenticatoio rimpiazzate da altre più ‘moderne’ o da queste affiancate. È il caso dei termini che compaiono nelle domandine precedenti, anche se, per la cronaca, le risposte corrette sono, in tutte quante le domande, le voci riportate per seconde, quindi: cachi, cucinaria ecc. (Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi)
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