mercoledì 12 ottobre 2011

UN ITINERARIO ALLA SCOPERTA DEI LIDI DI COMACCHIO, SPIAGGIA, MARE, E NATURA NEL CUORE DEL PARCO DEL DELTA DEL PO











La costa si estende per 25 km dal Po di Goro al fiume Reno ed è tutta nel comune di Comacchio. Si tratta di un litorale sabbioso, lungo il quale si susseguono sette centri balneari. Ognuno dei sette lidi ha una realtà ed un'anima diversa, tale da rendere le sette spiagge peculiari e diverse le une dalle altre. Venendo da nord s'incontra il Lido di Volano, dove il Po arriva a mare. Racchiude un'inestimabile risorsa ambientale ed è il lido forse "più naturale" perchè meno antropizzato. Segue il Lido delle Nazioni, dalla vocazione più mondana e sportiva, che è il più recente. Simili sono il Lido di Pomposa e il Lido degli Scacchi, le cui caratteristiche di tranquillità e attenzione al verde li rendono particolarmente adatti al turismo delle famiglie. Portogaribaldi è la località in cui maggiore è la popolazione residente: vive non solo durante la stagione balneare, ma rappresenta il porto di Comacchio, fulcro di numerose attività economiche. I lidi più a sud, Estensi e Spina sono caratterizzati da spiagge chilometriche, interminabili, come difficilmente si può vedere altrove. Il primo è il più famoso, il più frequentato perchè ricco di servizi commerciali, di locali notturni, e di strutture di intrattenimento; il secondo è a vocazione prettamente residenziale: è ricco di pinete e villette immerse nel verde. Per gli appassionati delle due ruote, suggeriamo un itinerario che, partendo da Porto Garibaldi porta al Lido più a nord del territorio: il Lido di Volano.
-Partendo in bicicletta da Porto Garibaldi, prendiamo la Strada Panoramica dei Lidi (o via Acciaioli) in direzione nord, e giungeremo in una quindicina di minuti al primo bivio per il Lido delle Nazioni (alla nostra destra, in un tratto in cui l’Acciaioli curva nettamente a sinistra). Imboccato tale bivio, procediamo per circa 200 metri superando i campeggi che vedremo alla nostra destra, attenti a far caso, sul lato sinistro della strada (e precisamente: sùbito prima del cartello indicante il Lido delle Nazioni), al viottolo d’accesso, sterrato, all’area occupata dalle cosiddette Dune di San Giuseppe.
-Risalenti al XVII secolo, esse raggiungono i tre metri d’altezza. Sono liberamente accessibili, pur soggette a vincoli ambientali di Provincia e Regione.
-Ritornati sui nostri passi, possiamo addentrarci nel Lido delle Nazioni per poche decine di metri, osservando sulla nostra destra il Capanno di Garibaldi, che ricorda il luogo dove l’Eroe dei Due Mondi sbarcò, con la povera Anita (che sarebbe morta di lì a poco), braccato dal nemico, (tra l’altro proprio quest’anno ricorre il 150 anniversario dell’unità d’Italia e Comacchio è uno dei cinque siti nazionali ritenuti più significativi per ricordare le vicende garibaldine. Tante e importanti le iniziative previste).
-Attraversiamo tutto il Lido delle Nazioni fino ad arrivare al Lago delle Nazioni, regno degli sport acquatici, bordeggiato da allevamenti di cavalli. Si può costeggiare il lago a piedi o in bici per un tratto, fino ai recinti del vicino allevamento di tori e cavalli. Flora e fauna sono grossomodo i medesimi della vicina Valle Bertuzzi, con qualche elemento in più: per esempio, il cosiddetto Airone Guardabuoi, attirato qui proprio dalla presenza di tori e cavalli, dei cui parassiti si ciba. Inoltre: lo Smergo, il Fratino, il Corriere, il Piro Piro. Tuttavia, poiché nel e intorno al lago si svolgono diverse attività (sport nautici, pesca, equitazione), risulta più difficile vederli.
-Consigliabile una ‘puntata’ sulla strada Acciaioli, aldilà della quale si apre in tutta la sua bellezza la Valle Bertuzzi (per la precisione, si tratta di quanto resta di tre valli diverse: Bertuzzi, Cantone e Nuova). A pochi metri di distanza, circa all’altezza dell’Hotel Spiaggia Romea, c’è un piccolo passo che costituisce l’unico punto fruibile della Valle (non esistendo percorsi o sentieri interni): un centinaio di metri, quanti bastano a raggiungere una torretta d’osservazione sulla quale vale la pena di soffermarsi armati di macchina fotografica, immortalando i Fenicotteri, gli Aironi e le decine di specie che vi dimorano e che è davvero facile avvistare. Vasta circa 2000 ettari, presenta la vegetazione tipica delle Valli e delle aree salmastre, ed ospiti illustri quali il Cormorano, il Germano reale, il Fenicottero, la Garzetta, il Gabbiano corallino e la Starna.
-Tornando presso il Lago, il nostro itinerario prosegue prendendo Via della Rella (un cartello non c’è ma è facilmente identificabile in quanto l’unica strada che va verso sinistra, alberata da un lato, e chiusa da una sbarra per impedire il transito delle auto). Da questa strada (sterrata) si può raggiungere, in circa mezz’ora, il Lido di Volano, e precisamente la strada interna alla Pineta di Volano. Ma si possono fare anche ‘puntate’ e soste sulla striscia costieraformata soprattutto da argini.
-La Pineta, dalla bella e rettilinea strada interna (lunga oltre 4 km), è una riserva naturale di oltre 170 ettari, costituita da arenili di recente deposito marino sui quali si è sviluppata la vegetazione tipica delle dune costiere con Pini Silvestri e Marittimi, Lecci e Farnie. Il sottobosco è ricco di Ginepri, Olivelle, Rovi, Asparagi, Code di Lepre, oltre a Tamerici ed agli Astri Marini nelle zone umide. Numerose anche le specie avicole: presenti la Garzetta, gli Aironi Rosso e Cinerino, Merli, Fagiani, Ghiandaie, Colombacci e Folaghe.
-Chi volesse prolungare la passeggiata in bici d’un altro paio di chilometri (ne vale la pena), può procedere ancora in direzione nord, addentrandosi, oltre la chiusa del Po, nel cosiddetto Scannone di Volano, seguendo il sentiero che va a lambire la Sacca di Goro e che termina con un’altra torre d’osservazione dalla quale si possono avvistare numerose specie. Lo Scannone di Volano, rimane compreso fra due rami della foce del Po. Al termine della strada interna alla Pineta si troverà facilmente l’incrocio detto comunemente Bivio della Madonnina (per la presenza d’un’edicola votiva), presso il quale è l’ampio piazzale sterrato della chiusa.
-In alternativa, si può percorrere (in parte a piedi) la spiaggia fino alla foce del Po di Volano, luogo veramente suggestivo.
-Da qui si può riprendere la via del ritorno. Consigliabile, sùbito dopo il Lido delle Nazioni, lasciare la strada Acciaioli e attraversare i Lidi di Pomposa e Scacchi, ricchi di negozietti e posti di... rifornimento, quindi la zona del Vascello d’Oro, e infine Via Genova, che ci riporta sul lungomare di Porto Garibaldi.
Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi

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