sabato 4 giugno 2011

mostra di pittura a palazzo bellini su cesare zavattini

CESARE ZAVATTINI
“…ma è certo che sono un pittore”


Comacchio, Palazzo Bellini
Via Agatopisto, 5
9 giugno – 12 luglio 2011
dal lunedì al sabato 9,00-12,30; 15,00-18,00
Chiuso la domenica. Ingresso libero
Inaugurazione: giovedì 9 giugno, ore 11
Nel corso dell’inaugurazione verrà proiettato il documentario “Le Saline di Comacchio” (courtesy Società Geografica Italiana)
Info: Assessorato alle Istituzioni Culturali 0533/315805, 315829 musei@comune.comacchio.fe.it

Comacchio dedica un omaggio a Cesare Zavattini, personaggio di spicco della cultura italiana del secondo Novecento, con una mostra che illustra la sua notevole attività come pittore.
In esposizione figurano oltre quaranta opere che ricostruiscono il percorso creativo zavattiniano, ponendo l’accento sulla serie bellissima degli “autoritratti” e sull’opera matura dell’artista nella quale l’artista abbandona l’abituale castigatezza dei “quadri minimi”.
A corredo della mostra, curata da Giorgio Boccolari, Orlando Piraccini e Laura Ruffoni, figura un ampio apparato documentario e didascalico sulla figura di Zavattini e sulla sua poliedrica attività. Di particolare interesse anche un servizio fotografico sullo stesso Zavattini realizzato nel 1973 a Luzzara, suo paese natale, dal celebre fotografo Gianni Berengo Gardin.

“ Lo spessore del personaggio è tale – spiega l’Assessore alla Cultura del Comune di Comacchio, Concetto Bellotti - da richiamare, in una eco continua, suggestioni che delineano i contorni di un’epoca, oltre che di un geniale creatore di mondi. Per questo, partendo dal cinema, che ha reso giustamente famoso Zavattini, abbiamo ritenuto di arricchire l’evento espositivo di Comacchio con alcune iniziative di contorno. E questo nella convinzione che il nostro può essere visto anch’esso come luogo ‘ideale’ della poetica zavattiniana, per il suo carattere al tempo stesso di antica e sedimentata realtà e di magica e visionaria essenza, stretta alla terra e all’acqua in uno speciale rapporto di sincerità intessuto della fatica di secoli. Ne è dimostrazione il documentario “Le Saline di Comacchio” di Zavattini, Panzini e Soldati che è stato di recente riscoperto dalla Società Geografica Italiana e che verrà visto per la prima volta a Comacchio in occasione di questa mostra: un corto metraggio fatto della stessa materia di accecante realtà e di poesia unite insieme. Abbiamo poi colto l’occasione delle celebrazioni del centocinquantenario dell’Unità d’Italia che si svolgono anche nel nostro Comune, per dare risalto allo splendido cartone animato “La lunga calza verde”, nato da un’idea di Zavattini e prodotto in occasione del centesimo compleanno della nostra Nazione”.

Realizzata in collaborazione con L’Archivio Cesare Zavattini, Biblioteca Panizzi e Musei Civici di Reggio Emilia, la mostra fa seguito ad un’analoga iniziativa prodotta dal Comune di Bagno di Romagna e dall’Istituto regionale per i beni culturali attraverso la sua Soprintendenza per i beni librari e documentari.
Scrive a questo proposito la soprintendente Rosaria Campioni nella sua premessa al catalogo che “L’ottimo successo ottenuto dall’edizione bagnese ci fa ritenere che anche nella suggestiva sede di Palazzo Bellini l’esposizione non mancherà di suscitare interesse e curiosità non soltanto nella comunità comacchiese, ma anche nei tanti turisti frequentatori della bella e caratteristica località nei pressi della costa adriatica”
Oltre al catalogo della mostra, sarà disponibile per i visitatori il bel volume pubblicato di recente da Compositori di Bologna intitolato Un archivio dell’arte. Cesare Zavattini e la pittura, a cura di Giorgio Boccolari e Orlando Piraccini (Collana Immagini e Documenti/IBC).

Cesare Zavattini nasce nel 1902 a Luzzara (Reggio Emilia). Dopo gli esordi come giornalista e scrittore, negli anni ‘30 si trasferisce a Milano. E’ assunto dapprima alla Rizzoli, poi come direttore editoriale alla Mondadori. In quegli anni inizia l’attività di soggettista e sceneggiatore cinematografico che sviluppa a Roma, dove si stabilisce nel 1940.
Za (così lo chiamavano gli amici) è una delle figure più prestigiose della cultura italiana del Novecento. A lui si devono libri e film memorabili e insieme l'attiva partecipazione al cambiamento del cinema e del mondo attorno a lui, attraverso idee, progetti e iniziative di risonanza internazionale.
In 55 anni di attività artistica basata prevalentemente sulla scrittura, il genio creativo di Zavattini si è espresso nelle forme più diverse e impensate.
Ripercorrendone l’itinerario intellettuale emerge una prodigiosa varietà creativa e si notano, concentrati in un solo uomo, il giornalista e il critico letterario, il redattore e il direttore, oltre che fondatore, di giornali e riviste, lo scrittore e il poeta, il commediografo e il pittore, l’appassionato e l’esperto delle arti visive - come collezionista, raccoglitore di libri d’arte e d’artista, critico d’arte -, il creatore di soggetti per il cinema, per i fumetti e i fotoromanzi, lo sceneggiatore e il regista cinematografico, l’intrattenitore radiofonico, il cultore della fotografia, lo sperimentatore di un utilizzo non istituzionale della televisione, l’organizzatore culturale ed altro ancora. Cesare Zavattini muore a Roma nel 1989.
Presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia ha sede l’ ‘Archivio Cesare Zavattini’, che svolge un’intensa attività di studio, di ricerca e di informazione sulla figura e sull’opera del maestro.
L’archivio è costituito da un nucleo centrale le cui carte sono suddivise per argomenti e da tre fondi speciali monotematici, molto ampi: l’Epistolario, la Raccolta dei lavori cinematografici e i cosiddetti Echi della stampa (ritagli di articoli zavattiniani tratti da giornali e riviste). Oltre ad una cospicua Raccolta fotografica e a una nutrita Raccolta iconografica (serie di preziosi manifesti, locandine e fotobuste cinematografiche), l’Archivio conserva una notevole Sezione di documenti “audio e video”. Sono complementari all’archivio una Biblioteca specializzata che conserva le opere di e su Za e una Raccolta dei dipinti che è depositata presso i Musei Civici di Reggio Emilia.

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