sabato 17 ottobre 2009

Nella storia secolare del Giro d'Italia, questo romanzo popolare scritto a 2 mani, per dirla con il grande suiveur e scrittore Orio Vergani (un po' alla Salgari e un po' alla De Amicis), Ferrara occupa un posto importante, perchè nella città estense la celebre corsa ideata e organizzata dalla Gazzetta dello Sport, fece tappa 9 volte: l'ultima risale al 1981, allorchè il velocista Paolo Rosola, attuale compagno della campionessa olimpica della MTB Paola Pezzo, battè la fitta concorrenza. Quel Giro lo vinse Giovanni Battaglin. Dunque, 29 anni dopo, nella città della bicicletta per antonomasia, il Giro non arriva ma riparte con la tappa che porterà i corridori, il prossimo 22 maggio 2010, da Ferrara ad Asolo. Ripercorriamo rapidamente quella storia ricca di fascino. ARmando Cougnet, uno degli inventori del Giro e leggendario patròn della corsa rosa prima di Vincenzo Torriani, sceglie per la prima volta Ferrara come traguardo di tappa nell'edizione del 1919. La guerra è appena terminata e c'è voglia di entusiasmo e di libertà. Il ciclismo, che è lo sport più popolare, propone subito il dualismo Girardengo-Belloni ed è il primo campionissimo ad imporsi in quel Giro, vincendo quasi tutte le tappe e conquistando il 1° posto in classifica dal 1° all'ultimo giorno (la maglia rosa verrà istituita soltanto nel 1931). A Ferrara, quel 25 maggio, vince lo svizzero Oscar Egg, recordman dell'ora. BIsognerà attendere 13 anni per rivedere i beniamini dello sport più amato sfrecciare nella città estense. Terza tappa, da Udine a Ferrara: è il 17 maggio 1932. IL più veloce di tutti sarà il mantovano Fabio Battesini, gregario di Learco Guerra. Ferrara piace davvero a Cougnet, che torna anche l'anno seguente (1933) e la elegge prima città nella storia del Giro, a ospitare il traguardo di una cronometro: da Bologna a Ferrara, 13^ tappa, 22 maggio. Per l'immaginifico Alfredo Binda, trionfatore di quella memorabile tappa, è la cinquina al Giro, record assoluto, impresa che è riuscita più tardi soltanto a 2 altri campionissimi: Fausto Coppi e Eddy Merckx. Cougnet ci prende gusto e fa il bis. "Repetita juvant" scrivono i grandi suiveurs. E infatti, il 6 giugno 1934, riecco la Bologna-Ferrara contro il tempo. Alfredo Binda è assente ma c'è il suo grande rivale Learco Guerra, che proprio a Ferrara, al termine di una galoppata solitaria, sfila la maglia rosa a Camusso per conservasrla fino al termine di quel Giro, il cui epilogo è contemporaneo alla finalissima del mondiale di calcio, nella capitale, allorchè gli azzurri di Vittorio Pozzo conquistano la loro prima Coppa Rimet. Passano 2 anni e riecco il Giro a Ferrara: 14^ tappa e guizzo vincente dell'irrestibile Raffaele Di Paco, detto il "rubacuori". Quel Giro sarà vinto da Gino Bartali. Quattro anni di attesa e siamo al 1940: il Giro vinto dal giovane Fausto Coppi, gregario di Gino Bartali. E' il 30 maggio. Il ventenne futuro campionissimo ha conquistato il giorno prima, a MOdena, la maglia rosa e non la mollerà più. A Ferrara il più veloce è ADolfo Leoni, iridato fra i dilettanti nel 1937, che 10 anni dpopo, il 5 giugno del 1950, al temrine dell'11^ tappa, da Milano a Ferrara, bisserà il successo allo sprint. E' il Giro dell'Anno Santo, in cui Coppi si fratturerà il bacino sulle scale di Primolano e Hugo Koblet, l'asso elvetico, primo straniero a vincere il Giro, porterà la maglia rosa fino a Roma. Sette anni dopo, il 20 maggio 1957, la 3^ tappa da Verona a Ferrara, è un autentico festival dello sprint. Stilettata vincente dello spagnolo Miguel Poblet e successo finale a Gastone Nencini. Il Giro va a prendere la tintarella, tuffandosi sul litorale comacchiese per ben 4 volte (1967 con la vittoria allo sprint di Eddy Merckx a Lido Estensi; 1973 con Van Springel e 1982 con Milani a Lido Nazioni e 1983 a Lido Spina con Bontempi). Nel 1981, però. 24 anni dopo, il Giro torna a Ferrara. Questa volta sono passati troppi anni. Perchè, magari nel 2013, 80 anni dopo quella storica prima crono vinta da Binda, Ferrara non ospita una bella frazione contro il tempo, magari attraversando il Parco del Delta del Po? Potrebbe essere un'idea.

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