mercoledì 21 settembre 2011

Una curiosità su Comacchio del 1862


In un documento d’archivio del Comune di Comacchio relativo all’anno 1862 risultavano di proprietà dell’amministrazione le seguenti cose: la Porta dei Cappuccini con la casa del portinaio; la Piazza del Duomo, col forno pubblico, la pesa pubblica e una casa; il Cimitero; Via Marchesana con la casa usata dal sottoprefetto ed il Monte di Pietà; il Ponte delle Carceri; l’Opedale con la corte, l’orto e l’andito; la Porta di San Pietro; le Carceri, con l’orto; la Pescheria; la Piazza Grande con la Corte Comunale, il Palazzo Comunale, la Torre dell’Orologio; la Ponticella di Piazza; la Porta del Carmine con la casa del portinaio; le strade del Carmine e del Teatro; la Loggia dell’Annona con il Portico dei Granari e l’ufficio dell’annona; l’Androne delle Stimmate col relativo piazzale; il Loggiato dei Cappuccini con il portico; la Porta dei Tre Ponti con la casa del portinaio; Magnavacca con le Casette e le Valli. (Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi).

La demolizione della Chiesa di San Martino di Tours

  • Negli Anni Dieci del Novecento a Codigoro fu portata a termine la demolizione della Chiesa di San Martino di Tours (patrono del paese) e dell’attigua torre campanaria. Dicono le cronache che versasse in pessime condizioni di conservazione, che però non giustificano l’abbattimento. Se ancora oggi rimane il rammarico per l’inutile mutilazione al patrimonio artistico, l’amministrazione di allora non trovò quasi opposizione al progetto, e la demolizione fu portata a compimento in breve tempo. La Chiesa sorgeva all’angolo dell’odierna Piazza Matteotti, sulla cui area venne realizzata negli Anni Trenta la Casa del Fascio (oggi caserma della Finanza). All’interno della Chiesa si trovava un pregevole coro ligneo dipinto da pittori di scuola ferrarese. Inoltre, opere del pittore Ludovico Lana (nato a Codigoro nel 1547 e vissuto al séguito della corte estense fino alla veneranda età di 99 anni. Molte delle sue opere sono conservate a Modena, dove morì), di Benvenuto Tisi da Garofano, di Dosso Dossi. Uno dei dipinti di quest’ultimo, raffigurante l’Apparizione di Maria a Giovanni Battista, venne trasferito in Municipio e quindi venduto allo Stato per la Galleria degli Uffizi di Firenze. (Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi).

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lunedì 12 settembre 2011

TRA LE VALLI DA PESCA PIU' IMPORTANTI, LE VALLI DI COMACCHIO

(…) Nel continente europeo le valli da pesca più importanti sono destinate alle anguille e ai cefali. Le anguille, allorché sono allo stadio giovanile e hanno raggiunto i 90-100 mm di lunghezza (dette cieche), penetrano a milioni nelle acque dei fiumi e si disperdono nei laghi, nelle lagune e nei canali dove vivono fino a raggiungere la maturità. Le lagune interne, quali le Valli di Comacchio, sono un terreno ideale per sfruttare questo istinto delle anguille e creare di conseguenza degli allevamenti. Giunte all’età adulta, le anguille (dette adesso argentine) vengono raccolte per mezzo dei lavorieri o manovrieri usati in particolare in Italia, oppure mediante i bordigues, apparecchiature molto simili, usate in Francia e in Spagna. (…) Fino a non molti anni or sono una delle vallicolture più prospere del Mediterraneo erano le Valli di Comacchio, dalle quali provenivano annualmente grandi quantità di anguille che venivano marinate in speciali stabilimenti e che il nostro Paese riusciva persino ad esportare. Oggi la maggior parte delle valli, ossia le Valli Pega, Rillo, Zavelea e Mezzano, sono state prosciugate a cura della compagnia petrolifera BP che sui terreni, cosiddetti ‘strappati alle acque’, ha realizzato vaste colture di semi di ravizzone ossia di quel seme che viene usato per la fabbricazione di olio di semi vari e che, come recentemente dimostrato, contiene alte quantità di acido erucico, un acido capace di lasciar stecchite le cavie in laboratorio e certamente per nulla indicato alla salute umana. Si sono salvate solo le tre valli da pesca: Valle Fossa, Valle Porro e Valle Magnavacca che attualmente sono in stato di abbandono ma che, a quanto si dice, saranno nel futuro attrezzate per l’allevamento di orate, cefali e anguille di qualità pregiata. (Dalla voce ‘Vallicoltura’ dell’Enciclopedia “Il Mare” (1974, De Agostini). (Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi)

IL PORTOCANALE DI PORTO GARIBALDI


Il porto di Porto Garibaldi (44° 40’ di latitudine nord e 12° 15’ di longitudine est) occupa la parte terminale del Canale Pallotta ed è difeso da due moli paralleli protesi verso est-nord-est per circa 250 m. L’entrata al porto (difficoltosa con forti venti da nord-est e da sud-est) è segnalata da un faro a luce rossa sul lato sinistro (un lampo ogni 5 secondi, portata 4 miglia, su candelabro a fasce bianche e rosse) e da un fanale a luce verde sul lato destro (un lampo ogni 5 secondi, portata 6 miglia, su candelabro a fasce bianche e nere). Presso la radice del molo nord sorge un faro (una torre cilindrica bianca, addossata a una casa) che emette luce bianca a gruppi di 4 lampi ogni 10 secondi, visibili fino a 12 miglia.
(Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi).

domenica 4 settembre 2011

Residence Claudia - Lido degli Estensi

Ville di nuova costruzione di diverse tipologie e metrature, giardini privati, ampi terrazzi, grandi ambienti per trascorrere la vacanza in modo confortevole. Villetta disposta al piano terra composta da giardino privato, ampio porticato coperto dotato di barbecue, all'interno un ampio soggiorno con cucina a vista, due camere da letto matrimoniali, un grande bagno accessoriato con doccia, un secondo ampio porticato retrostante coperto.  Predisposta all'impianto di riscaldamento e di condizionamento autonomo.
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