lunedì 20 ottobre 2014

Storia e curiosità locali in... pillole

Secondo le più accreditate ricostruzioni geologiche, la pianura Padana, fino a circa un milione di anni addietro, non esisteva: al suo posto c’era un grande golfo che giungeva quasi alle Alpi piemontesi e all'Appennino Ligure. In séguito il fondo marino di tale golfo divenne più volte terra emersa, sia a causa dell'incremento dei ghiacci sulle aree emerse e del conseguente abbassamento del livello del mare, sia per l'ingente accumulo dei sedimenti erosi dai monti circostanti. Addirittura, al termine dell'ultima glaciazione, la linea di costa congiungeva direttamente l'attuale regione delle Marche con la zona centrale della Dalmazia. Successivamente, con l'attuale ritiro dei ghiacciai, il mare tornò ad incrementare il suo livello. A quest'ultimo periodo risale la sedimentazione dei terreni limitrofi della bassa pianura che presentano un grande interesse par la notevole produttività agricola. A testimonianza della giovinezza del territorio, i terreni sono torbosi e diventano più sabbiosi man mano che ci si avvicina al mare.

La Pianura Padana ha subìto, nel corso dei secoli, profonde modificazioni che hanno portato a ripetuti avanzamenti e arretramenti della linea di costa. La foce del Po, di conseguenza, si è spostata anche di centinaia di chilometri ed ha modificato innumerevoli volte la sua forma e la sua estensione. Oggi la superficie dell'area deltizia è interessata da una progressiva espansione (pari a circa 60 ha l'anno) dovuta dall'avanzamento verso est delle foci dei vari rami del Delta dovuto al progressivo apporto di sedimenti da parte del Po sul basso fondale dell'Adriatico. La Provincia di Rovigo è pertanto l'unico territorio italiano soggetto ad espansione, con la conseguente necessità di aggiornare periodicamente i dati statistici relativi alla sua superficie.

(Tratto dalla Rivista New Corriere dei Lidi)

lunedì 13 ottobre 2014

Consigli in cucina

Se le tue pentole hanno delle macchie nere, riempile d’acqua, aggiungi bucce di patate e aceto e fai bollire.

Una tisana miracolosa contro la cellulite: sessanta grammi di foglie di vite per ogni litro d‘acqua. Bollite per dieci minuti, togliete dal fuoco e lasciate macerare ancora per un quarto d’ora: bevetela tiepida, dopo i pasti... e abra cadabra...

La pastafrolla delle crostate non va mai lasciata indurire, perché poi è un problema stenderla col mattarello. Io adopero, per lavorarla, una bottiglie piena di acqua calda: la pasta si stenderà che è una meraviglia.

Mia nonna diceva che da questo bagno si esce ‘lisce e morbide come tortorine’: sotto lo scroscio caldo dell’acqua, mettete un sacchetto di garza contenente una decina di foglie di tiglio, un rametto di rosmarino e un granello di zolfo, grande come una nocciolina (si trova in farmacia). Lasciate il sacchetto a bagno dieci minuti finché lo zolfo si è sciolto e.. tuffatevi.

Mani sciupate e affaticate? Prendete una ciotola, emulsionate tre gocce d'olio d'oliva e tre gocce di succo di limone; spalmate il composto sulle mani e dopo mezz'ora sciacquate. Il succo di limone disinfetta e cicatrizza gli eventuali taglietti, schiarisce le macchie scure sul dorso e rimuove le cellule morte; l'olio funge da ammorbidente, combatte le screpolature e nutre la pelle. 

Volete allontanare i topi senza ricorrere a veleni? Basta usare la ruta: qualche ramoscello e il suo odore forte, sgradevolissimo agli amici murini, farà perdere loro la voglia di tornare.

Una mia amica che viaggia frequentemente ha dotato le maniglie delle sue valigie di pon pon colorati: quando è il momento di recuperare i bagagli in stazione o in aeroporto, le basta un’occhiata per riconoscerle.

Palpebre gonfie? Un rimedio antico, efficacissimo: un infuso di radici di prezzemolo applicato mediante della garza sugli occhi chiusi, badando che l’impacco resti sempre caldo. Provare per credere.

Se il vino sa di tappo... aggiungetegli un filo di olio e agitatelo bene. Lasciatelo riposare per un paio d’ore e poi togliete l’olio con un batuffolo di cotone. Il sapore cattivo se ne andrà via con l’olio.

(Tratto dalla Rivista New Corriere dei Lidi)

domenica 12 ottobre 2014

Agenzia Immobiliare Tomasi Case - Ville al mare ai Lidi di Comacchio di nuova costruzione in vendita


L'agenzia Tomasi Case costruisce e vende case al mare di nuova costruzione e senza spese di mediazione, varie tipologie disponibili.
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lunedì 6 ottobre 2014

Storia e curiosità locali... in pillole

... Ogni pomeriggio della vigilia del giorno di festa, i cappellani di valle, accompagnati in barca da due vallanti, arrivavano alla stazione di pesca, almeno quelle dotate di un oratorio. Oggi non rimangono che le rovine d’uno di essi, quello di San Nicolò da Mare, nei pressi del podere Palazzino, in una zona rustica antistante la Scaie. Un oratorio che ha fatto storia per le sue molteplici vicissitudini, Un documento del 1928 attesta che l’oratorio era di proprietà comunale e che stava per essere demolito da un presunto proprietario e che era scomparso il materiale del campanile e della sagrestia. L’attuale oratorio fu edificato nel 1712 e sostituì un antichissimo oratorio cadente e inaccessibile per l’invasione dell’acqua. Fin dal 1746 vi era questione a chi spettasse la manutenzione. La visita pastorale di monsignor Lugaresi (1746) fa menzione di suppellettili sacre sufficienti e di due campane. Nella visita pastorale del 1825 viene detto ‘oratorio pubblico’. Ufficiato fino a fine anni Venti, fino a quando ‘non presentò pericolo per l’incolumità pubblica’, nel 1934 il Comune lo affitta come deposito di macchine agricole. Ma Entigerno Bellotti, Podestà di Comacchio, nel 1935, scrive una protesta dimostrando di essere lui il proprietario dell’oratorio e quindi rendendo nulla tale locazione.
(Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi)