venerdì 22 agosto 2014

Domande per non dormire...

Perché se il denaro è la causa di tutti i mali, dobbiamo lavorare?
Perché Bill Gates ha chiamato il suo sistema operativo Windows, quando poteva chiamarlo Gates (windows = finestre, gates = porte)?
Perché non esiste nessuna altra parola da usare al posto di "sinonimo"?
Perché i negozi che sono aperti 24 ore su 24 hanno la serratura alla porta?
Perché se la scatola nera dell'aereo è indistruttibile non fabbricano tutto l'aereo con lo stesso materiale?
Perché la parola "abbreviatura" è così lunga?
Perché i kamikaze usavano il casco?
Di che colore è un camaleonte che si guarda allo specchio?
Se un toast cade sempre dal lato imburrato e un gatto cade sempre in piedi, cosa succede se facciamo cadere dall'alto un gatto con un toast imburrato legato alla schiena?
Cosa contano le pecore per addormentarsi?
Se i gatti quando camminano vanno gattoni gattoni, i coyoti quando camminano come vanno?
Se Garibaldi è partito da Quarto, chi erano i tre partiti prima di lui?
Se offendi un parmigiano reggiano, ti trovi una grana?
Nelle riunioni di gabinetto i ministri fanno gli stronzi ?
Perché si chiama sala-parto se ha solo nuovi arrivi?
Se la museruola si mette sul muso dove si mette la cazzuola?
Lo stitico, quando muore, va in purgatorio?
Le tende da sole... soffrono di solitudine?
Sono le pecore di Murano che producono la lana di vetro?
Ma in una banca del seme, cosa danno di interessi?
Se lavorare fa bene, perché non lo lasciamo fare agli ammalati?
Ma se il mio capo si droga, io sono un tossico-dipendente?
Gestante è participio presente o preservativo imperfetto?
La luce viaggia più veloce del suono: sarà per questo che molte persone appaiono brillanti finché non le senti parlare?
Se son rose fioriranno... ma se sono cachi?
Quelli che attaccano i cartelli "Chi tocca muore" muoiono tutti?
(Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi)

domenica 17 agosto 2014

Aneddoti "Storielle di storia"

Il movimento femminista in Inghilterra aveva molte aderenti, le cosiddette suffragette, combattive e intenzionate ad ottenere ad ogni costo il diritto al voto. La regina Vittoria non le poteva soffrire e diceva: “Noi donne siamo superiori agli uomini, ma queste stupide suffragette che chiedono il voto vogliono renderci uguali a loro!” (Tratto dalla Rivista New Corriere dei Lidi)

Aneddoti

Voltaire, il celebre filosofo illuminista, con l’età della saggezza si riscoprì religioso. In gioventù, parlando col suo amico Diderot, aveva esclamato: “Dio? Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo!”, e l’amico aveva replicato: “È appunto quello che hanno fatto!” Più in là con gli anni un amico lo vide togliersi il cappello al passaggio d’un sacerdote e gli domandò: “Vi siete dunque riconciliato con Dio?” E lui rispose: “Ci salutiamo, ma ancora non ci parliamo”. Più tardi il dialogo fu interamente stabilito, con buona pace di chi ancora oggi lo cita come apostolo degli atei e dei ‘mangiapreti’. (Tratto dalla Rivista New Corriere dei Lidi)

lunedì 11 agosto 2014

Cucina curiosa... "IL FAGIOLO"

Americana o europea? Quale l’origine del fagiolo? Su tale quesito si fece, a suo tempo, gran dibattere, fra studiosi equamente divisi in opposte ‘fazioni’. Finché si giunse ad una soluzione che mise tutti d’accordo. Greci e Romani conobbero effettivamente i fagioli, come del resto è dimostrato dai tanti autori del tempo, che parlano del prezioso legume. Si trattava di fagioli dolici, specie a cui appartengono fra gli altri i fagiolini ‘dell’occhio’. Il fagiolo vero e proprio, il phaseolus vulgaris, quello risolutore in molti tempi di gravi carenze alimentari, venne invece dal Nuovo Mondo. Colombo stesso parlò, nelle sue relazioni dalle Antille, di fagioli diversi da quelli noti in Europa e naturalmente li portò. Mossa fortunata, che ebbe una vera e propria consacrazione da parte di un pontefice, Clemente VII, che nel 1530 ne avrebbe avuti in dono da Carlo V e li consegnò all’umanista bellunese Piero Valeriano il quale non solo li descrisse in un poemetto (De milacis natura), ma ne iniziò la coltivazione in Veneto, da dove si diffuse rapidissimamente nel resto d’Italia, anche perché non vi fu versò il fagiolo quella diffidenza che conobbero altri prodotti (come il pomodoro, che fu considerato a lungo solo una pianta ornamentale), proprio perché ne erano già in uso le altre qualità. Tre anni dopo, nel 1533, Caterina de’ Medici ne ebbe fra i doni di nozze da parte del fratello Alessandro, ed in tal modo s’introdussero in Francia. Col loro elevato potere nutritivo, la relativa facilità di coltivazione, le tante proprietà (sono noti anche i suoi effetti benefici sull’anemia) e la caratteristica di riacquistare la propria freschezza con una semplice immersione in acqua, ne fecero da ogni parte una vera provvidenza per i poveri, oltre a divenire, in alcuni luoghi, talismani e simboli di fortuna e prosperità. Una fortuna durevole, se all’inizio dell’Ottocento se ne potevano contare 180 varietà e un secolo dopo, all’inizio del Novecento, ben 472.  (Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi)

martedì 5 agosto 2014

LA BONIFICA INTEGRALE DEL VENTENNIO


Alla fine della Prima Guerra Mondiale, il ritorno dei combattenti fu difficile. Le riforme promesse quando i contadini erano al fronte, si rivelarono semplici parole. L’unica concreta iniziativa governativa fu la creazione, nel 1917, dell’Opera Nazionale Combattenti, concepita per facilitare l’inserimento nella vita civile dei reduci ma pressoché fallimentare, sì che ai braccianti disoccupati non restò che occupare con la forza quella terre che erano state loro promesse. Col governo fascista, arrivò la saggia politica agraria  di Arrigo Serpieri, che promosse numerose leggi di carattere fondamentale, tra le quali quella sulla bonifica idraulica (e ne seguì direttamente l’applicazione per la famosa Bonifica Integrale), sulla difesa del suolo, sulle trasformazioni agrarie di pubblico interesse.  Serpieri venne eletto deputato al Parlamento nel 1924, incarico rinnovato fino al 1935 quando fu nominato Senatore del Regno e capo della Commissione Agricoltura (nel dopoguerra fu epurato perché fascista). Le prime bonifiche, con impianti idrovori per il sollevamento delle acque, ebbero inizio nel basso Veneto e in Emilia, creando nuove terre e nuovi posti di lavoro: sul suolo bonificato sorsero strade, acquedotti, reti elettriche, opere edilizie, borghi rurali ed ogni genere di infrastrutture. Dalle Paludi Pontine sorsero "in tempi fascisti" (ossia "nel minor tempo possibile") vere e proprie città. come Littoria (oggi Latina), Sabaudia (giudicata uno dei più raffinati esempi di urbanistica razionale europea),  Pontinia, Aprilia, Pomezia. Nell’Agro Pontino furono costruite ben 3040 case coloniche, 499 km di strade, 205 km di canali, 15.000 km di scoline. Furono dissodati 41.600 ettari di terreno, furono costruiti quattordici nuovi borghi che portano il nome delle principali battaglie alle quali parteciparono i nostri fanti. La Bonifica Integrale continuò senza soste: quella di Maccarese (azienda modello" agricolo-zootecnico-vivaistica, sorse su oltre 5 mila ettari di terreni bonificati con centinaia di case, campi sperimentali, caseifici, cantine sociali: tutto gestito da oltre 1500 lavoratori tecnici), dell’Isola Sacra a Roma; delle diverse aree sarde e lucane (che furono decisive nella sconfitta della malaria, autentica piaga sociale che causava centinaia di morti ogni anno). E così le bonifiche si estenderanno in Campania, Puglie, Calabria, Lucania, Sicilia, Dalmazia. E non possono essere dimenticate le grandi opere realizzate in Somalia, Eritrea e in Libia, che misero a coltura immense aree di terreni aridi e sabbiosi. Qualche dato, ancorché sommario: fra il 1923 e il 1938 furono bonificati 5.886.796 ettari (nel periodo precedente, in 52 anni ne furono bonificati 1.390.361 ettari), cui vanno aggiunti quelli delle colonie. Inoltre, 32.400 km di strade; 5.400 acquedotti; 15 nuove città e centinaia di borghi; oltre un milione di ettari di terreno rimboscati; un milione di fabbricati rurali; l’incremento notevolissimo della produzione. Gli occupati nelle opere di bonifica e nei nuovi poderi superavano le 500 mila unità.  (Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi)