lunedì 31 marzo 2008

Risotto di Anguilla

Numerose e davvero ghiotte le ricette della tradizione comacchiese, a base di pesce di valle e di mare. Ve ne proponiamo una: il risotto d’anguilla.

Ripulita di lisca e di interiora, l’anguilla viene spezzettata e spolpata. In una teglia a parte fare soffriggere la cipolla con il lardo, aggiungendo un po’ di brodo ottenuto dalal bollitura di pelle e lisca, poi introdurre la polpa di pesce sminuzzata sino a cottura avvenuta. Versare il riso, seguito dal brodo, quanto necessario, evitando che non si addensi più del docuto. Mescolare costantemente aggiungendo una presa di sale. Aggiungere un cucchiaino di concentrato di conserva. IL risotto non deve essere né tropppo denso né troppo liquido, bensì corposo. Qualche minuto prima della cottura avvenuta, aggiungere parmigiano e noce moscata. Va servito caldo in fondina.

L’antica “sala dei fuochi” a Comacchio

L’antica “sala dei fuochi”, situata al centro del seicentesco Loggiato dei Cappuccini, suggestivo manufatto di 143 archi, immortalata dal film di Mario Soldati “La donna del fiume” ha riaperto i battenti, grazie al progetto promosso dal Parco del delta del Po in collaborazione con Slow Food. Nella sala denominata “calata” approdano le barche per il conferimento del pesce, mentre nella sala dei fuochi spiccano i 12 camini funzionanti. Poi c’è la sala degli aceti, con i tini e le botti, dove avviene la tipica marinautra dell’anguilla e delle acquadelle.

L’ospedale degli infermi

Realizzato tra il 1778 e il 1784 a spese della comunità di Comacchio, è stato progettato dall’architetto ferrarese Antonio Foschini e inaugurato nel 1814. L’ospedale degli infermi cessa la sua attività nel 1976 e rifulge di nuovo splendore dal 2006, 30 anni dopo. Completamente restaurato, in atteda si di diventare sede permanente del Museo delle Culture Umane nel Delta del Po, ospita una interessante e singolare Mostra intitolata: “Genti del Delta. Da Spina a Comacchio”, articolata in 2 distinte sessioni: la prima ha per tema la realtà storica, archeologica e ambientale del territorio del Delta (dalle ultime fasi dell’età del bronzo alla grande stagione alto medievale con al centro la vita e lo splendore di Spina, città greco-etrusca. La seconda sessione comprende invece il culto e l’inconografia del santo martire patrono di Comacchio, Imola e Bressanone: Divo Cassiano, il santo vissuto tra il III e il IV secolo con l’esposizione di dipinti, sculture, disegni, spampe, reliquari, paramenti liturgici e ceramiche devozionali.