lunedì 20 febbraio 2012

LO SAPEVI CHE... Curiosità proposte da Fabio Bisso

...Carlo Magno, secondo il suo biografo Eginardo, “era assai sobrio nel mangiare e nel bere. Il suo pranzo quotidiano si componeva di sole quattro portate, non contando l’arrosto che i cacciatori solevano presentargli sugli spiedi e che egli mangiava più volentieri di qualsiasi altro cibo”. Colazione modesta, a confronto del banchetto offerto da papa Giovanni XXII nel 1324 per le nozze della nipote: vennero immolati 8 buoi, 8 maiali, 5 cinghiali, 50 montoni, 1000 polli, 270 conigli, 600 non meglio precisati “capi di nobile selvaggina pennuta” e altrettanti uccelletti. Nel 1529, poi, il celebre cuoco Cristoforo di Messimburgo, chiamato da Ercole I d’Este a preparare un banchetto per 104 notabili italiani e stranieri, mise insieme un pranzo in otto parti, ciascuna di dodici portate. (Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi)

LO SAPEVI CHE... Curiosità proposte da Fabio Bisso

...I pesci comunicano fra loro per mezzo di una serie di grugniti, strida e fischi. Secondo gli studi compiuti da un istituto scientifico australiano i suoni emessi da alcune specie di modeste dimensioni possono essere rilevati fino a 15 chilometri di distanza. “Al crepuscolo e all’alba”, si afferma, “il coro dei pesci raggiunge un’intensità paragonabile al frastuono di migliaia di voci in una stadio di calcio”: del tutto impercettibile, però, alle orecchie dell’uomo.
(Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi)

martedì 7 febbraio 2012

PILLOLE di Storia e Curiosità locali

Quella del cardinale Giuseppe Renato Imperiali, ricordato da un’importante arteria stradale dei nostri lidi, fu una delle figure più interessanti della vita politica e diplomatica dello Stato Pontificio fra il XVII e il XVIII secolo. Genovese, ebbe fra i tanti incarichi, come già suo zio Lorenzo, la Legazione pontificia di Ferrara, dove rimase per circa sei anni. Si occupò con cuore di Comacchio, di cui curò (come a Cervia, Ferrara e molti altri luoghi) importanti ristrutturazioni urbane: fu lui a rifare il famoso Trepponti, che giaceva in pessime condizioni, dotandolo delle due torri e delle colonne che vediamo ancora oggi. Nel 1711 il Papa lo incaricò di incontrare l’imperatore Carlo VI per pretendere la restituzione di Comacchio (occupata manu militari dagli Estensi) allo Stato Pontificio. Non avendo avuto successo direttamente, pare per gelosie straniere nei suoi confronti (le stesse che gli negheranno per due volte il soglio pontificio), brigò per ottenere il risultato che si era proposto per “vie traverse”. Uomo di vasti interessi, protesse artisti e pittori, e lasciò una biblioteca di oltre 15.000 volumi, ricca di testi rari, che aprì al pubblico e agli studiosi, oltre a un’importante pinacoteca. Morì a Roma nel 1737, a 86 anni. (Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi)

PILLOLE di Storia e Curiosità locali

I Comacchiesi non più giovanissimi ricordano ancora con commozione e riconoscenza le infaticabili Figlie della Carità di San Vincenzo. Approdate a Comacchio nel lontano 1856 per occuparsi delle Opere Pie (l’Ospedale San Camillo, quello vecchio, cui era annesso un ricovero per anziani, e un orfanotrofio femminile), si occuparono per generazioni degli ammalati, degli orfani, dei poveri e degli anziani soli. Fra le tante persone che si sono succedute, nella generosità, nel corso del tempo, suor Luisa Marchi, ricordata con affetto da tante generazioni di Comacchiesi per l’amore che dispensò per oltre cinquant’anni ai bambini dell’asilo di Comacchio. (Tratto dalla rivista New Corriere dei Lidi)