lunedì 31 gennaio 2011

Ha suscitato particolare interesse l'incontro svoltosi l'altro giorno allasala polivalente di Palazzo Bellini, nel corso del quale il dirigentescolastico dell'istituto scolastico superiore "RemoBrindisi", Sauro Duo,accompagnato da alcuni docenti, alla presenxa del vice sindaco Maura Tomasi,ha illustrato ai presenti le diverse offerte formative e in modo particolarela novità, rappresentata dall'inserimento del nuovo indirizzosocio-sanitario. "E' importante che nell'ambito del nostro territoriofunzioni a pieno ritmo ormai, da diversi anni, una scuola superiore cosìricca e variegata come quella situata nell'ex complesso Enaoli e intitolataa "Remo Brindisi - ha sottolineato il vice sindaco e assessore alla P.I.Maura Tomasi, nel fare gli onori di casa - E' bene precisare inoltre che,dal punto di vista di un adeguato sbocco occupazoinale, il nuovo indirizzooffre non poche opportunità ed è quello che forse meglio soddisfa leesigenze del territorio comacchiese. Sappiamo tutti che c'è domanda dioperatori sociali un po' ovunque: negli asili-nido, nelle scuole materne,nel servizio per disabili e anziani. E poi chi vorrà proseguire negli studie magari affrontare facoltà legate alla medicina e all'infermieristica potràfarlo a pieno titolo". Il dirigente scolastico ha messo in evidenza le varienovità introdotte dalla riforma degli istituti superiori, con la Legge"Gelmini", presentando il nuovo indirizzo di studio, denominato "Operatoresocio-sanitario",c he sarà funziojnante a partire dall'anno scolastico2011-2012. "Tale indirizzo professionale rappresenta un'opportunitàaltamente qualificata per i giovani sia per quanto riguarda l'immissione nelmondo del lavoro sia per quanto riguarda la prosecuzione negli studi incampoinfermieristico o medico-sanitario - ha spiegato Duo". I docenti SimonaGregori, Roberto Menegale e Brunetto Sanchioni hanno, a loro volta,illustrato ai convenuti le caratteristiche degli indirizzi di studiopresenti all'interno del "Brindisi": liceo classico a indirizzolinguistico, manutenzione e assistenza tecnica (ex. IPSIA), servizi perl'enogastronomia e l'ospitalitàalberghiera (ex. IPSSAR). Al termine della presentazione è stato dato spazioagli interventi dei genitori per ulteriori chiarimenti e delucidazioni ealla fine è intervenuto l'assessore provinciale alla pubblica istruzioneTonino Zanni, che ha auspicato per tutti gli studenti una scelta opportuna,capace di valorizzare le attitudini e l'impegno di ciascun studente, con lasperanza che il polo scolastico del Lido degli Estensi possa avere lameritata considerazione e valorizzazione.

venerdì 28 gennaio 2011

STORIA E CURIOSITÀ LOCALI IN...PILLOLE - Teatro a Comacchio



Certi di far cosa gradita ai Comacchiesi ma pure con l’intento di sollecitare la costruzione di un teatro a Comacchio, diamo un’occhiata a quelli che sono stati, in passato, i principali palcoscenici cittadini. A cominciare dal più antico, naturalmente fra quelli che ci sono noti. Allo scopo, ci aiutano i preziosi volumi di Franco Luciani, stimatissimo autore di storia locale.

Poche notizie abbiamo, relativamente al XVIII secolo, della travagliata attività dell’Accademia dei Fluttuanti, cenacolo letterario e culturale creato a Comacchio dal vescovo Alfonso Pandolfi, le cui riunioni, letture e recite si tenevano nella ‘Sala del Pubblico di Comacchio’ o ‘Sala del Palazzo della Comunità’.

Ben più noto, anche perché più vicino a noi, nell’Ottocento, il teatro Felletti, allestito nell’abitazione dei Feletti Virgili, famiglia ricca e amante delle arti, in via Gattamarcia (ora via Cavour) presso il Ponte detto appunto del Teatro. E di teatro vero e proprio si trattava, con tanto di palcoscenico, proscenio e molti posti a sedere, con fondo di marmo e pareti decorate. Frequentatissimo dai notabili del tempo, rappresentò vari generi d’opere e vi recitarono artisti valenti. La stessa famiglia Feletti, che curava anche le locandine pubblicitarie di richiamo agli eventi, gestiva anche un’arena all’interno di Palazzo Zanoli (oggi Tura), fatta di legno, dove si esibivano saltimbanchi, compagnie di acrobati e di burattini, e dove si svolgevano feste e veglioni.

L’Arena Garibaldi iniziò la sua attività il 9 luglio del 1882. Si trovava al civico 36 di via Cavour. Era di proprietà dei fratelli Fogli, i quali, avendo dato alla struttura il nome dell’Eroe dei Due Mondi, vollero allestire sul palco una scenografia che lo ricordasse anche visivamente. Sprovvisti del materiale necessario, scrissero al Sindaco, chiedendo “un quadro di Garibaldi, alcune bandiere e sei fucili”. Quest’ultimo era il tasto più dolente. Domandarono di “prestare alli attori per solo stasera, i suoi fucili esistenti presso l’ufficio di Polizia Urbana”. Poiché il sipario era spoglio e privo di ornamenti, ne affidarono la decorazione ad un pittore di pregio, il maestro Giovanni Consorti, il quale, non avendo uno spazio adatto alla realizzazione dell’opera, scrisse a sua volta al Sindaco per ottenere la disponibilità dell’ex convento di Sant’Agostino. Ultimato il lavoro, fu necessario assumere alcuni uomini per trasportare il sipario, a mano, da piazza degli Eroi (l’attuale piazza Roma) fino a via Cavour. Il teatro Garibaldi, per il servizio d’ordine del quale furono incaricate le guardie municipali, riscosse, nel corso degli anni, un lodevole successo.

C’era poi il Teatro Sociale, in legno, dotato di due ordini di palchi e loggione e di una pista per ballare alla quale si accedeva dopo avere superato una porta da saloon. Si trovava in corso Vittorio Emanuele (civico 68) ma l’entrata era in via Mazzini (attuale civico 62). Apparteneva a Giovanni e Giacinto Samaritani e a Gaetano Pozzati. Era stato costruito nei primi anni del Novecento, in stile liberty, pare per scommessa fra i soci del circolo ‘Forbici’. A Carnevale vi si tenevano feste e veglioni e la domenica era aperto al ballo, al prezzo popolare di 10 centesimi per coppia. Nella primavera del 1915 iniziò una stagione lirica, sùbito interrotta dalla guerra. Presto se ne ritenne utile la demolizione per ricavarne del legname per i lavori di valle. Intorno al 1942 lo spazio dove sorgeva il teatro, di proprietà di Giovanni Samaritani, fu adibito a cinema all’aperto, che durò fino al 1952.

Sempre all’inizio del Novecento era stato costruito un altro teatro: quello dei Salesiani, in via Borghetto. Un piccolo gioiello, semplice e funzionale, con la platea composta da tavole di legno ed il sipario dipinto da Antonio Cavalieri Manasse detto Tuneane, che vi aveva raffigurato i Trepponti. Inaugurato l’8 dicembre 1902 con l’opera teatrale I tre martiri di Cesarea. Nel corso
degli anni la sua attività
crebbe ottenendo successi
lusinghieri. Nel 1910 vi iniziarono anche proiezioni cinematografiche.

Un altro teatro che ebbe notevole importanza fu quello del dopolavoro delle Saline, sito nel palazzo del Monopolio di via Fogli (già via Crispi), frequentato dai cittadini più in vista. Struttura assai versatile, poteva essere adibito di volta in volta a serate danzanti (perlopiù destinate ai ceti medio-alti) e ad opere teatrali con compagnie ed attori di prestigio. Il suo declino anticipò di qualche lustro quello delle Saline.

Impossibile non citare anche il Cinema Teatro Ducale del Lido degli Estensi, pregevolissima struttura costruita negli anni Sessanta e dotata di due grandi sale, una caffetteria in stile liberty e un’arena giardino, all’aperto, per le proiezioni estive. Punto di riferimento per gli appassionati del cinema dei dintorni, che ha ospitato nel corso degli anni anche spettacoli ed opere teatrali per bambini e adulti, pare abbia subito negli ultimi tempi la concorrenza della multisala sorta alla Collinara, non riuscendo evidentemente a differenziare l’offerta, con spettacoli teatrali o con rassegne di cinema di genere o d’essai, nonostante le enormi potenzialità della struttura.

Ultima nata, la Sala Polivalente di Palazzo Bellini, la quale, nonostante i maligni sussurrino che non sia costruita completamente a norma, è in grado di ospitare conferenze, spettacoli e quant’altro. Moderna e funzionale ma... un teatro è un’altra cosa. E Comacchio, con i suoi 20.000 abitanti, non ce l’ha.

TRATTO DALLA RIVISTA NEW CORRIERE DEI LIDI

mercoledì 26 gennaio 2011

Martedì 1° febbraio, alle ore 11, nella sala polivalente di Palazzo Bellini, il Comune di Comacchio, in collaborazione con l'Anpi lagunare, darà vita alla consegna di un attestato di riconoscenza ai comacchiesi ex deportati, decorati con medaglia d'onore del Presidente della Repubblica. Alla cerimonia interverranno il Prefetto di Ferrara Provvidenza Raimondo, il sindaco Paolo Carli e la direttrice dell'istituto di storia contemporanea Anna Quarzi. Questi i nomi dei 38 comacchiesi ex deportati: Fernando Antolini, Natale Amadei, Luigi Barillari, Antonio Beneventi, Ezio Bonazza, Fortunato Buzzi, Tonino Carli, Gujido Carli, Rolando Carli, Edoardo Cavalieri, Antonio Cavalieri, Giuseppe Cavalieri, Sergio Cavallari, Italoi Cinti, Nello Fabbri, Nello Fantinuoli, Filippo Felletti, Gino Fogli, Tolmino Folegatti, Luigi Giacometti, Pietro Guidi, Mario Guidi Colombi, Tommaso Gulmini, Luciano Luciani, Natalino Luciani, AThos Mari, Ferruccio Mezzogori, Filippo Mezzogori, Italoi Mezzogori, Luigi Nordi, Felicino Parmiani, Francesco Parmiani, Sergio Pozzati, Eriode Samaritani, Gaetano Secondo Simoni, Primo Gaetano Simoni, Vittorio Stella, Carlo Tomasi.

lunedì 24 gennaio 2011

Nel sud del Sudan le cose stanno cambiando. Tra non molto si saprà il futuro di quello che è destinato a diventare uno Stato autonomo. Le notizie che arrivano sono seguite con paretecipazione e interesse dalla comunità di Comacchio e soprattutto da don Paolo Cavallari, parroco delle chiese del Duomo e del Rosario, perché il sacerdote, per primo, ha dato vita a una serie di azioni di solidarietà, consistenti in aiuti a distanza e sostegno ai sacerdoti e ai bambini di quella povera regione. “Sicuramente, quando lo spoglio dei voti del referendum sull’indipendenza del Sud Sudan, verrà reso noto, non ci sarannno dubbi e allora Giuba, capitale del sud, diventerà capitale di uno Stato vero e proprio – spiega don Paolo – Non si sono ancora decisi i confini in quanto permangono forti interessi dovuti alla presenza di giacimenti petroliferi nel sud dello Stato, mentre al nord trovano posto le raffinerie gestire da Cina e USA. La popolazione del sud è africana e quindi cristiana e animista, mentre quella delnord è araba e musulmana. Da circa 10 anni noi siamo impegnati nei confronti di questi nostri fratelli poveri per raccogliere fondi. Continuano le adozioni a distanza, i mercatini e le tombole che si fanno la domenica cpomeriggio fino a Pasqua, per la raccolta di questi denari necessari alla diocesi di Giuba. L’arcivescovo monsignor Paolino, che in più di una occasione è stato nostro ospite a Comacchio, sarà coadiuvato a un ausiliare, padre Santo e a fine mese è prevista la sua ordinazione. Pensavo di andare ma la situazione è critica, perché potrebbe esserci una ripresa del conflitto. La guerra, ormai, dura da circa 40 anni e speriamo che, finalmente, per tutti gli abitanti del sud del Sudan arrivi la pace e la serenità”.
Nel sud del Sudan le cose stanno cambiando. Tra non molto si saprà il futuro di quello che è destinato a diventare uno Stato autonomo. Le notizie che arrivano sono seguite con paretecipazione e interesse dalla comunità di Comacchio e soprattutto da don Paolo Cavallari, parroco delle chiese del Duomo e del Rosario, perché il sacerdote, per primo, ha dato vita a una serie di azioni di solidarietà, consistenti in aiuti a distanza e sostegno ai sacerdoti e ai bambini di quella povera regione. “Sicuramente, quando lo spoglio dei voti del referendum sull’indipendenza del Sud Sudan, verrà reso noto, non ci sarannno dubbi e allora Giuba, capitale del sud, diventerà capitale di uno Stato vero e proprio – spiega don Paolo – Non si sono ancora decisi i confini in quanto permangono forti interessi dovuti alla presenza di giacimenti petroliferi nel sud dello Stato, mentre al nord trovano posto le raffinerie gestire da Cina e USA. La popolazione del sud è africana e quindi cristiana e animista, mentre quella delnord è araba e musulmana. Da circa 10 anni noi siamo impegnati nei confronti di questi nostri fratelli poveri per raccogliere fondi. Continuano le adozioni a distanza, i mercatini e le tombole che si fanno la domenica cpomeriggio fino a Pasqua, per la raccolta di questi denari necessari alla diocesi di Giuba. L’arcivescovo monsignor Paolino, che in più di una occasione è stato nostro ospite a Comacchio, sarà coadiuvato a un ausiliare, padre Santo e a fine mese è prevista la sua ordinazione. Pensavo di andare ma la situazione è critica, perché potrebbe esserci una ripresa del conflitto. La guerra, ormai, dura da circa 40 anni e speriamo che, finalmente, per tutti gli abitanti del sud del Sudan arrivi la pace e la serenità”.
La "Fondazione Aiutiamoli a vivere" di Comacchio, promuove, domani sera (martedì 25 gennaio), alle ore 21, presso la scuola materna del Duomo, un incontro con le famiglie o con chi intende ospitare o adottare un bambino di Chernobyl per il 2011. Ogni anno, infatti, da parte di un buon numero di famiglie comacchiesi, è possibile dar vita a questo tipo di solidarietà.

giovedì 20 gennaio 2011

Il circolo Legambiente “Delta del Po” organizza un CORSO PER ASPIRANTI GUARDIE PARTICOLARI GIURATE VOLONTARIE AMBIENTALI-ZOOFILE .
Il corso viene proposto ai cittadini residenti nei Comuni che fanno parte del Consorzio del Parco del Delta del Po e per questo sono stati contattati tutti gli Assessori all’Ambiente dei Comuni di Comacchio, Goro, Mesola, Codigoro, Ostellato e Lagosanto, i quali hanno aderito all’iniziativa.
Lo scopo del corso è di formare cittadini consapevoli, proponendo un percorso di partecipazione attiva che attraverso la conoscenza del territorio ed alla dimestichezza delle norme che regolano i “diversi ambienti “ assolvano il compito di vigilare e comunicare ai residenti e gli ospiti l’importanza di rispettare i vari habitat presenti nel territorio del Parco.
L’inizio del corso è previsto per Martedì 8 Febbraio 2011 e termina il 5 Aprile 2011. Le lezioni sono programmate presso la sala del centro visita della Manifattura dei Marinati a Comacchio il Martedì ed il Venerdì della settimana, dalle ore 20,30 alle ore 22,30.
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a Legambiente Rizzati Marino tel. 0533.81001,
cell.339.8556163, e-mail : marinorizzati@virgilio.it , oppure a Bellotti Norberto cell.331.1124922,
e-mail: guardiaecologica@libero.it

mercoledì 19 gennaio 2011

Questa sera (venerdì 21 gennaio), alle ore 21, nella sede del Voodoo, a San Giuseppe di Comacchio (strada Romea 32), si svoglerà una interessante anteprima in chiave di filmato del lo spettacolo "Praca Onze", in programma alla sala polivalente di Palazzo Bellini, sabato 22 gennaio alle ore 21. Verrà, infatti, proiettato un interessante film dal titolo “Brasilerinho” di Mika Kaurismaky, presentato al festival internazionale del cinema di Berlino, sulla cultura brasiliana, alla presenza del maestro Hugo Aisemberg. Per l’occasione il Trio “Praca Onze”, proveniente da Siviglia, illustrerà la situazione attuale del panorama musicale in terra brasiliana. Un autentico forum internazionale del Nuovo Cinema in cui riaffioreranno tutti i colori della musica brasiliana: le radici della musica urbana carioca, sere e notti di chitarre e ritmo, i travolgenti musicisti del Choro raccontati da un grande regista, perché senza Choco non ci sarebbe nulla di ciò che possiamo chiamare musica brasiliana. Un evento, dunque, importante, che contribuirà a comprendere meglio il concerto in programma il giorno seguente, alla sala polivalente di Palazzo Bellini (sabato 22 gennaio alle ore 21), intitolato “Praca onze”. Lo spettacolo di musica brasiliana, ad ingresso gratuito, vedrà alla ribalta il gruppo strumentale Trio “Praca Onze”, formato da Francesco Manna (flauto), Luis Alfonso Garcia (chitarra), Ulisse F. Dos Santos (percussioni). E’ prevista la partecipazione speciale della cantante brasiliana Daniella Firpo, artista di grande versatilità e forza interpretativa, nativa di Salvador di Bahia. Creatività, irriverenza, poesia ed emozione sono gli ingredienti della sua musica che mescola la matrice brasiliana di samba e bossanova ai ritmi delle percussioni tipiche della radice afro-brasileira. I protagonisti interpreteranno brani di musica da camera di autori brasiliani contemporanei che hanno coniugato l’essenza dei ritmi popolari come il “Choro”, la “Samba”, il “Frevo” con il Jazz e la musica classica europea del ‘900.

martedì 18 gennaio 2011

Mario Carotenuto - Sulla riviera Comacchiese - 1978


Si trova sui lidi diComacchio per trascorrere qualche giorno di riposo il notissimo attore cinematografico e teatrale Mario Carotenuto; giovanile, simpaticissimo e molto coriale con tutti. Lo abbiamo raggiunto quando si trovava in compagnia di giovani alla tavernetta dell'Hotel Tropicana del Lido degli Estensi; i ragazzi festeggiavano il nostro personaggio dedicandogli un revival di canzoni di successo: Corotenuto, ama rimanere assime ai giovani, perché anche se è un signore di mezza età, pure..lui è un sipaticissimo “ragazzo” che sa sfoderare battute giuste proprio quanao meno te le aspetti. Mario, non si è cimentato nei balli sfrenati, non perché non riesca a fare le esibizioni dei ragazzi, ma era un po' stanco data che aveva girato tutto il giorno, alla ricerca, di qualche locale tipico ferrarese dove non mancano le specialità gastranomiche alla griglia o sulla graticola e si bevono boccali squisiti di quel famoso vino di Bosco che mette in corpo tanta allegria. Carotenuto, non è nuovo di questi posti, altre volte ha visitato i sette Lidi e trova gente schietta, leale, sempre solerte con i clienti, che intendono accontentare, perche il turismo lo si deve coltivare, se si vuole che nel futuro possa germogliare. Basta infatti osservare le affascinanti vichinghe, le rappresentanti del gentil sesso abbronzate o con la tintarella, per rendersi subito conto che sulla riviera comacchiese abbiamo il fior fiore delle ragazze ideali 1978, dei giovanotti non ne parliamo, centauri, fusti, atleti, in abbondanza. Carotenuto ama rimanere assieme ai giovani, i quali lo apprezzano e lo stimano, per le sue qualità artistiche che eccellono, poi, diciamo la verità è un attore nato, affatto presuntuoso, per nulla sofisticato, ma genuino, come del resto “genuina” è la riviera comacchiese, che in questo periodo lo ospita. Mario Carotenuto è figlio d'arte nell'immediato dopoguerra, dopo aver recitato nel varietà, rivista, avanspettacolo, night, debutta al piccolo Teatro di Milano con «L'opera da tre soldi» di Bertold Brecht: per la regia di Giorgio Strehler e vince il premio “S. Genesio “ per la migliore caratterizzazione maschile. Successivamente recita: Plauto, Shakespeare, Pirandello, passando con estrema facilità dal grande Teatro al Teatro cosi; detto leggero con: “Mayfair Lady”, “Un paio d'ali” e altre importanti commedie musicali di Garineil Giovannini. Durante la sua carriera artistica, colleziona tutti i Pù qualificati premi in tutti i campi dello spettacolo: quattro maschere d'argento; una maschera d'oro dell'ET.I., un nastro d’argento per il film: “Lo scopone scientifico” che ebbe ad interpretare assieme ad Alberto Sordi, Bette`Davis, Silvana Mangano, Nel 1951, il nostro prestigioso attore ottiene il “microfono d'argento” per la Radio Italiana e partecipa a decine di trasmissioni televisive, ultima delle quali - a parte il “Buona Sera” con Mario Carotenuto - lo -ha visto impegnato nel « Quarto inviato un giallo di grande successo prodotto dalla Televisione Svizzera Italiana con la quale Mario Carotenuto collabora spesso. Il grande attore, ricorda con piacere alcuni films di qualche anno addietro: “I piaceri dello scapolo”, “ Mariti in pericolo”, ed altri che ebbe , ad interpretare al fianco di suo fratello Memmo Carotenuto noto e applaudito caratterista. Mario Carotenuto, dedica a tutti i lettoridel nostro periodico, una lirica ispirandosi a Comacchio e sette lidi, se consideriamo che Carotenuto, è uno tra i maggiori poeti romaneschi viventi, tanto più potete apprezzare il valore e l'originalità dei versi che vi proponiamo e la chiave nella quac le sono esposti.

Livio Vincenzi
TRATTO DALLA RIVISTA “NEW CORRIERE DEI LIDI” Anno 1978

lunedì 17 gennaio 2011

Martedì 18 gennaio, con inizio alle ore 15, al Duomo di Comacchio, nell'ambito degli incontri della settimana di preghiera per l'unità del cristiano, avrà luogo un momento speciale che vedrà insieme cattolici e ortodossi. Per l'occasione, a guidare l'incontro ci sarà il sacerdote ortodosso rumeno padre Vasile Jora. Sarà un momento significiativo di aggregazione e di preghiera tra cattolici e ortodossi all'insegna della comunione di tutte le confessioni.

giovedì 13 gennaio 2011

E' accaduto nel 1956. Sono trascorsi 55 anni da quel memorabile evento. Sul litorale comacchiese nasceva ufficialmente al turismo il Lido degli Estensi e a valle Pega, da poco prosciugata, proseguivano le campagne archeologiche della necropoli di Spina, rivelando la presenza di uno dei sepolcri più ricchi: la mitica tomba 18 C. Un numero e una lettera scolpiti nella mente e nel cuore di quei comacchiesi che ebbero la fortuna di lavorare con Nereo Alfieri, allora direttore di scavo. Sante Zannini, detto “Sis”, uomo di fiducia dell’indimenticato archeologo e artefice della scoperta dell’abitato di Spina, ci aveva parlato a lungo di questa celebre tomba, recuperata il 31 maggio 1956 e contenente ben 63 reperti valore. La tomba fu rinvenuta a valle Pega ed era del tipo “a cremazione”, con un mucchietto di ossa al centro ed accanto i resti del rogo. Essa accoglieva una sorta di mobile a panca. Alfieri la definì “notevolissima per la serie ceramica a figure rosse”. La serie, davvero completa, comprendeva un grande cratere a volute con figurazioni non decifrabili a causa della frammentarietà dell’oggetto, una grandissima bocca trilobata (Oinochoe) con scena di Amazzonomachia; 3 Kilikes, di cui la più grande è la maggiore finora scoperta e risulta figurata sia nel medaglione che nella spalla; un’altyra oinochoe a becco tronco; 2 lucerne discoidali con scene di animali in corsa; i 2 Ryton o bicchieri plastici; una serie abbondante di scodelle e piatti. Fra gli oggetti metallici figuravano i resti di 2 candelabri, di cui uno in ferro e l’altro in bronzo; 3 grosse fibule di bronzo. Un tesoro senza precedenti che entusiasmò lo stesso Alfieri, impegnato nella sua terza campagna di scavo. Le campagne archeologiche nella necropoli di valle Pega continuarono fino agli inizi degli anni sessanta, dopodichè presero avvio gli scavi dell’abitato di Spina, che si protrassero fino agli anni settanta. I sepolcri rinvenuti a valle Pega furono circa 3.000, a testimonianza della presenza di una ricchissima e completa collezione di ceramica attica. Chissà che un giorno, anche il corredo di questa e di altre tombe possano approdare al museo lagunare.

martedì 11 gennaio 2011

Domani sera (giovedì 13 gennaio), alle ore 21, al Voodoo Arci Club, imperdibile incontro con Lara Zunelli e Federico Tsucalas, dal titolo "voci dal silenzio - violenza sulle donne e violazione dei diritti umani". Lara Zunelli è nota nel panorama legato all'impegno contro la violazione dei diritti civili e la violenza delle donne. Residente a Porto Garibaldi, da diversi anni è impegnata in diverse missioni. Funzionario dell'ONU per i diritti umani, attualmente opera nel Burundi. "Stiamo monitorando la violazione dei diritti umani durante il periodo elettorale svoltosi da maggio ad agosto 2010 - spiega la Zunelli, che nel 2009 ha ottenuto tra i vari riconoscimenti, quello di "Donna dell'anno - Premio Marisa Marighi", dal CIF di Comacchio - Ho lavorato per 3 mesi presso l'alto commissariato dei diritti umani in Guinea. Domani sera parlerò, insieme a Federico Tsucalas, della violenza sessuale delle donne nella Repubblica Democratica del Congo". L'altro relatore è appunto Federico Tsucalas, che a Ferrara coordina il progetto "Jerry Masslo", consistente nella gestiojne del centro di accoglienza dove sono ospitati 20 rifugiati. Lavora per la cooperativa "Camelot",c he si occupa di servizi socio educativi e dell'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e si occupa principalmente del settore "migranti", vale a dire dei richiedenti asilo e rifugio. Appuntamento dunque alle ore 21, nella sede del Voodoo Arci Club (via Romea Vecchia 62\a, a San Giuseppe di Comacchio.

A...Mici del Delta - Volontariato per Animali Liberi - Comacchio

Lara Carli, “mamma” di ben 320 gatti, meriterebbe davvero uno speciale riconoscimento per l’amore viscerale e l’infinita dedizione rivolta ogni giorno alla sue “creature”. “Nel 2002 i gatti abbandonati sul territorio comunale erano 1.500 – spiega Lara – mentre oggi sono la metà, grazie alla sensibilità e al lavoro di quei pochi volontari dell’associazione “A…mici del delta”, che, sostenuti dalla somma di 2.500 euro all’anno, elargita dal Comune, riescono a far fronte a una situazione che necessiterebbe di qualcosa in più. Noi, per alimentare e curare i nostri “trovatelli” spendiamo circa 20.000 euro”. Un amore per gli animali e in modo particolare per i mici che parte da lontano, vale a dire dal 1992. “Sarà perché il gatto è un animale indifeso – incalza Lara – al quale tutti attribuiscono una indipendenza particolare, io mi sono subito affezionata e a casa mia, in via Isonzo, ho creato un rifugio sicuro per queste povere “bestiole”. Ne ho 60 e le chiamo tutte per nome. Monella, Selvaggia, Fattore, Emma, Teresa, Cucciolo, Luccio, Tigrina hanno finalmente chi può prendersi cura di loro. Il più piccolo, Miele, ha soltanto 4 mesi e la Nina, 14 anni, trovatella, è la più anziana. Io gestisco qualcosa come 320 gatti. Due volte la settimana percorro 50 Km in auto per portare un po’ di cibo a tutti quei gatti che trovano posto ovunque: 130 nell’oasi della Vallesina e 138 individuati in ben 18 colonie, dal Bettolino di Foce, valle Pega fino ai Lidi”. Lara ha festeggiato con i suoi piccoli e indifesi “mici”, il Natale, santo Stefano, San Silvestro e Capodanno. “E’ stata una gioia vederli tutti – dice commossa – venirmi incontro e fare le fusa, felici. Anche loro, in fondo, sono creature di Dio! Non capisco come si faccia ad abbandonarli o a maltrattarli. Occorrerebbe un aiuto economico maggiore dal nostro Comune e dagli enti pubblici. Finchè la salute mi reggerà farò sempre tutto il possibile per dare loro il necessario per vivere. Servirebbe anche una informazione più chiara e incisiva”. Alla caffetteria “Divino”, situata nel cuore del centro storico lagunare, i titolari Arianna e Niki, hanno promosso una raccolta di fondi: pochi euro che sono stati devoluti alla associazione “A…mici del delta”. C’è ancora tanto da fare e comunque, a Comacchio, ci sono tante persone che amano i gatti e che, nel loro piccolo, si rendono utili.

sabato 8 gennaio 2011

Si sono svolti ieri mattina, nella chiesa di San Benedetto a Ferrara, i funerali di Nino Vicentini, peronaggio "simbolo" del pugilato comacchiese e un po' anche ferrerese. Ad accomapgnare la salma erano in tantissimi: oltre ai famigliari e ai parenti, uno stuolo di amici, dirifenti sportivi numerosissimi pugili di ieri e di oggi. Da Comacchio sono partiti in una trentina i suoi ex ragazzi, con gli occhi lucidi dalla commozione, per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio. Toccanti le parole pronunciate in chiesa da Davide Buzzi, a nome di quella moltitudine di allievi, che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene come a un padre. "Caro Nino,
so che tu, in questo momento, da lassù, mi stai ascoltando - queste le parole lette da Buzzi - sono certo che, nel vedere i tuoi “ragazzi”, riuniti intorno a te, proverai ancora una volta quei sentimenti che provavi, quando ci accompagnavi un po’ ovunque, per sostenerci durante i combattimenti. Tutti noi avremmo voluto combattere al posto tuo, per vincere la malattia, per donarti la salute necessaria e continuare, con te, a credere nei valori dello sport e della vita: quei valori che tu ha saputo sempre trasmetterci. Non dimenticheremo mai quello che hai fatto per noi, perché sei stato un padre, un fratello, un amico sensibile e premuroso. Su di te sapevamo di poter contare a occhi chiusi, in qualsiasi momento. Oggi siamo noi che ti accompagnamo, con grande dolore, nel tuo ultimo viaggio, pensando a quelle infinite volte che tu invece ci hai accompagnato, in auto, verse mete lontane e diverse. Ti immaginiamo in pace, sereno e sorridente, in quella infinita e celeste “palestra” che è il cielo: insieme a te ci sono tantissimi ragazzi che ascoltano i tuoi consigli, che imparano la nobile arte: quell’arte che per te è sempre stata e sarà la passione e l’amore per lo sport e per la vita. Ciao Nino e riposa in pace!" Il feretro ha poi raggiunto la certosa per essere tumulato.
Si sono svolti ieri mattina, nella chiesa di San Benedetto a Ferrara, i funerali di Nino Vicentini, peronaggio "simbolo" del pugilato comacchiese e un po' anche ferrerese. Ad accomapgnare la salma erano in tantissimi: oltre ai famigliari e ai parenti, uno stuolo di amici, dirifenti sportivi numerosissimi pugili di ieri e di oggi. Da Comacchio sono partiti in una trentina i suoi ex ragazzi, con gli occhi lucidi dalla commozione, per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio. Toccanti le parole pronunciate in chiesa da Davide Buzzi, a nome di quella moltitudine di allievi, che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene come a un padre. "Caro Nino,
so che tu, in questo momento, da lassù, mi stai ascoltando - queste le parole lette da Buzzi - sono certo che, nel vedere i tuoi “ragazzi”, riuniti intorno a te, proverai ancora una volta quei sentimenti che provavi, quando ci accompagnavi un po’ ovunque, per sostenerci durante i combattimenti. Tutti noi avremmo voluto combattere al posto tuo, per vincere la malattia, per donarti la salute necessaria e continuare, con te, a credere nei valori dello sport e della vita: quei valori che tu ha saputo sempre trasmetterci. Non dimenticheremo mai quello che hai fatto per noi, perché sei stato un padre, un fratello, un amico sensibile e premuroso. Su di te sapevamo di poter contare a occhi chiusi, in qualsiasi momento. Oggi siamo noi che ti accompagnamo, con grande dolore, nel tuo ultimo viaggio, pensando a quelle infinite volte che tu invece ci hai accompagnato, in auto, verse mete lontane e diverse. Ti immaginiamo in pace, sereno e sorridente, in quella infinita e celeste “palestra” che è il cielo: insieme a te ci sono tantissimi ragazzi che ascoltano i tuoi consigli, che imparano la nobile arte: quell’arte che per te è sempre stata e sarà la passione e l’amore per lo sport e per la vita. Ciao Nino e riposa in pace!" Il feretro ha poi raggiunto la certosa per essere tumulato.

venerdì 7 gennaio 2011

Si sono svolti ieri mattina, nella chiesa di San Benedetto a Ferrara, i funerali di Nino Vicentini, peronaggio "simbolo" del pugilato comacchiese e un po' anche ferrerese. Ad accomapgnare la salma erano in tantissimi: oltre ai famigliari e ai parenti, uno stuolo di amici, dirifenti sportivi numerosissimi pugili di ieri e di oggi. Da Comacchio sono partiti in una trentina i suoi ex ragazzi, con gli occhi lucidi dalla commozione, per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio. Toccanti le parole pronunciate in chiesa da Davide Buzzi, a nome di quella moltitudine di allievi, che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene come a un padre. "Caro Nino,
so che tu, in questo momento, da lassù, mi stai ascoltando - queste le parole lette da Buzzi - sono certo che, nel vedere i tuoi “ragazzi”, riuniti intorno a te, proverai ancora una volta quei sentimenti che provavi, quando ci accompagnavi un po’ ovunque, per sostenerci durante i combattimenti. Tutti noi avremmo voluto combattere al posto tuo, per vincere la malattia, per donarti la salute necessaria e continuare, con te, a credere nei valori dello sport e della vita: quei valori che tu ha saputo sempre trasmetterci. Non dimenticheremo mai quello che hai fatto per noi, perché sei stato un padre, un fratello, un amico sensibile e premuroso. Su di te sapevamo di poter contare a occhi chiusi, in qualsiasi momento. Oggi siamo noi che ti accompagnamo, con grande dolore, nel tuo ultimo viaggio, pensando a quelle infinite volte che tu invece ci hai accompagnato, in auto, verse mete lontane e diverse. Ti immaginiamo in pace, sereno e sorridente, in quella infinita e celeste “palestra” che è il cielo: insieme a te ci sono tantissimi ragazzi che ascoltano i tuoi consigli, che imparano la nobile arte: quell’arte che per te è sempre stata e sarà la passione e l’amore per lo sport e per la vita. Ciao Nino e riposa in pace!" Il feretro ha poi raggiunto la certosa per essere tumulato.

martedì 4 gennaio 2011

Doppio appuntamento, in laguna, con la festa della Befana. Si comincia oggi pomeriggio (mercoeldì 5 gennaio), alle ore 15, quando, alla scuola materna S. Maria Bertilla di VOLANIA, arriverà la befana con il suo classico sacco per distribuire calze a tutti i bambini. Ad accompagnarla ci sarà la musica e l’animazione. Alle 17 la befana si trasferirà a San Giuseppe, nella piazza della Romembranza, dove si svolgerà lo spettacolo intitolato “giochiamo con la befana”: animazione e calze per i più piccoli, curata dalla Pro Loco “La Fontana-Comacchio”. Alle 18 toccherà invece a Porto Garibaldi. Sul portocanale la befana arriverà dal mare e infatti lo spettacolo di intrattenimento si intitola “La befana vien dal mare quante cose può portare”. Anche in questo caso, ad accompagnare la “vecchia” non mancherà l’animazione, in collaborazione con la protezione civile “Trepponti” di Comacchio. Domani mattina (giovedì 6 gennaio), invece, la festa dell’arrivo della befana si svolgerà a Vaccolino, presso il centro parrocchiale. Per Comacchio sarà una giornata intensa, che andrà ad incominiare alle ore 10, allorchè il centro storico si animerà con lo spettacolo “Avan la Vacie”: artisti di strada e tante calze per tutti i bambini, gentilmente offerte da Tomasi case. A rendere ancor più suggestivo lo scenario ci sarà il mercatino della befana lungo le vie del centro storico, con le bancarelle dove potete trovare oggetti rari e curiosi, antiquariato e qunt’altro. A curarlo sarà il consorzio commercianti “città di Comacchio”. Nel pomeriggio, alle 15, al Palasport “Fattibello”, appuntamento con “la befana nel pallone” a cura della scuola Calcio Comacchio-Lidi, mentre alle 16, per i bambini, appuntamento imperdibile con lo spettacolo dei burattini, alla Loggia del Grano. Epilogo da non perdere, alle ore 18, ai Trepponti, con lo spettacolo ideato e curato da Teatroinsieme”, diretto da Piero Zarattini, intitolato “Salutiamo la befana”: una rappresentazione altamente suggestiva fra storia, tradizione e solidarietà, accompagnata dalla musica e dai fuochi piroteatrali.